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Internati militari italiani in Germania: visita guidata gratuita in italiano

L’esperienza degli internati militari italiani in Germania costituisce uno dei capitoli più complessi e dolorosi della Seconda guerra mondiale. Circa 650.000 soldati italiani, catturati dalle forze tedesche dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, furono deportati in Germania e nei territori occupati, dove vissero in condizioni di estrema difficoltà, impiegati come manodopera forzata nell’industria bellica del Reich.

Una visita guidata gratuita in italiano per scoprire la storia degli internati militari italiani in Germania

Per approfondire questa pagina storica, il Centro di documentazione sul lavoro forzato sotto il nazionalsocialismo di Schöneweide organizza una visita guidata in lingua italiana dal titolo “Tra più fuochi”. L’evento è programmato per domenica 30 marzo 2025, dalle ore 13:00 alle 15:00, presso la Baracca 2 situata in Britzer Straße 5, nel quartiere di Schöneweide.

La mostra permanente analizza il contesto storico di questa vicenda, iniziata con la rottura dell’alleanza tra l’Italia e la Germania nazista. I militari italiani, precedentemente alleati, furono improvvisamente considerati “traditori” dalle autorità tedesche. Con la successiva istituzione della Repubblica Sociale Italiana nel 1944, questi prigionieri ricevettero la designazione formale di “internati militari”, uno status che consentì alla Germania di utilizzarli come lavoratori forzati eludendo le convenzioni internazionali sui prigionieri di guerra.

Il percorso espositivo illustra cronologicamente questa vicenda storica: dalla fase della collaborazione italo-tedesca si passa attraverso i momenti della cattura, della deportazione, del lavoro coatto nelle fabbriche tedesche, fino alla conclusione del conflitto e alla memoria contemporanea di questi avvenimenti. Nonostante la rilevanza storica di questi fatti, la loro conoscenza rimane ancora limitata, anche nel nostro Paese.

La visita guidata sarà condotta da Gesche Elsholz. La partecipazione è gratuita e non richiede prenotazione preventiva. Si tratta di una preziosa opportunità di approfondimento su questo aspetto spesso trascurato della storia europea del Novecento. Maggiori informazioni sul sito ufficiale.

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