Raggiunto l’accordo sul pacchetto finanziario tra CDU/CSU, SPD e Verdi

Il tanto atteso accordo sul pacchetto finanziario multimiliardario destinato alla difesa e alle infrastrutture è stato finalmente raggiunto tra CDU/CSU, SPD e Verdi. La negoziazione ha richiesto lunghe trattative, caratterizzate da significative concessioni nei confronti dei Verdi, i quali sono riusciti a ottenere rilevanti modifiche al piano originario.
Meccanismo di finanziamento e deroga al freno al debito
Il pacchetto, finanziato mediante indebitamento, prevede che le spese per la difesa eccedenti l’1% del prodotto interno lordo saranno esentate dal freno al debito. Secondo quanto dichiarato da Friedrich Merz, leader della CDU e probabile futuro cancelliere, questo parametro comporterebbe che approssimativamente 45 miliardi di euro rimarrebbero soggetti alle normative sul debito stabilite dalla Legge fondamentale, mentre gli importi superiori a tale soglia ne sarebbero esclusi.
Durante le negoziazioni, i Verdi hanno tentato di innalzare la soglia di esenzione dal freno al debito dall’1% all’1,5% della produzione economica, ma tale proposta non ha trovato accoglimento. Sono riusciti, tuttavia, a ottenere un ampliamento della definizione di spesa per la difesa.
Estensione dell’ambito di applicazione delle deroghe
Su pressione dei Verdi, l’allentamento del freno al debito sarà applicato non esclusivamente alle spese per la difesa, ma includerà anche gli investimenti per la sicurezza informatica, la difesa civile, la protezione civile, i servizi di intelligence e il sostegno agli Stati oggetto di aggressioni contrarie al diritto internazionale. Le spese per difesa e sicurezza saranno soggette al freno al debito solamente fino al limite dell’1% del PIL, equivalente a circa 44 miliardi di euro, mentre gli importi eccedenti potranno essere finanziati mediante prestiti, senza previsione di un tetto massimo.

Fondo speciale per infrastrutture e clima
Il pacchetto prevede inoltre l’istituzione di un fondo speciale per gli investimenti infrastrutturali dell’ammontare complessivo di 500 miliardi di euro, con una durata programmata di dodici anni. Di questa somma, 100 miliardi saranno destinati ai Länder. Per effetto delle negoziazioni condotte dai Verdi, ulteriori 100 miliardi saranno allocati alla protezione del clima e alla ristrutturazione dell’economia in chiave ecologica, e verranno gestiti attraverso il preesistente Fondo per il clima e la trasformazione (KTF).
Secondo quanto riferito da Merz durante la riunione del gruppo parlamentare CDU/CSU, i negoziati con i Verdi relativi al fondo speciale hanno rappresentato “la parte più difficile” delle trattative. È stato inoltre concordato, su insistenza dei Verdi, che i fondi destinati alle infrastrutture saranno impiegati per finanziare progetti aggiuntivi e non già pianificati. Questa precisazione risponde ai timori dei Verdi che CDU/CSU e SPD potessero utilizzare tali risorse per esternalizzare le spese, creando così margini nel bilancio centrale per misure elettorali come la pensione di maternità o la riduzione della pressione fiscale per il settore della ristorazione.
Modifiche al freno al debito per i Länder
A differenza del governo federale, i Länder sono attualmente soggetti a un rigido freno al debito che impedisce loro di contrarre prestiti. Il nuovo accordo introduce una modifica a tale regime, consentendo ai Länder di indebitarsi annualmente fino allo 0,35% della produzione economica, pari a circa 16 miliardi di euro complessivi. I Verdi, presenti in diversi governi regionali, non hanno sollevato obiezioni su questo punto.
Sblocco degli aiuti all’Ucraina
Si è parlato anche della questione degli aiuti alla difesa per l’Ucraina, oggetto di ripetute discussioni all’interno del governo tedesco negli ultimi mesi. Merz ha dichiarato di ritenere che il Cancelliere federale Olaf Scholz procederà allo sblocco dei tre miliardi di euro aggiuntivi destinati a tale scopo, in linea con i segnali provenienti dalla Cancelleria.
Reazioni politiche all’accordo
Friedrich Merz ha espresso grande soddisfazione per il risultato conseguito, sottolineando che il gruppo parlamentare CDU/CSU ha approvato la proposta all’unanimità. Alexander Dobrindt, capogruppo parlamentare della CSU, ha descritto i colloqui con i Verdi come impegnativi ma costruttivi.

Lars Klingbeil, capogruppo parlamentare della SPD, ha valutato l’accordo come un significativo progresso per il Paese, affermando che “il pacchetto rappresenta una forte spinta per la Germania” con “il potenziale per far progredire il nostro Paese nei prossimi anni, forse decenni”. Klingbeil ha definito il fondo speciale di 500 miliardi di euro “il più grande programma infrastrutturale mai realizzato in Germania”.
Katharina Dröge, capogruppo dei Verdi, ha accolto positivamente l’accordo, evidenziando in particolare l’allocazione di 100 miliardi di euro alla protezione del clima. “Questi 100 miliardi di euro faranno la differenza”, ha dichiarato, rallegrandosi di essere riuscita, insieme alla co-leader Britta Haßelmann, a “indirizzare il denaro nella giusta direzione” durante i negoziati. Dröge ha inoltre precisato che la configurazione del Fondo per il clima e la trasformazione permetterà a un futuro Ministro dell’Economia e dell’Energia di “fare la cosa giusta”, un aspetto significativo considerando che i Verdi non faranno parte del governo nella prossima legislatura.
Iter parlamentare e prospettive di approvazione
Il percorso per l’approvazione definitiva del pacchetto finanziario prevede diverse tappe istituzionali. Inizialmente, la Commissione per il bilancio esaminerà il pacchetto domenica, formulando una raccomandazione al Bundestag, che si riunirà nuovamente martedì per la votazione.
Merz ha espresso fiducia nel raggiungimento della necessaria maggioranza dei due terzi. Complessivamente, CDU/CSU, SPD e Verdi disporrebbero di 31 deputati in più rispetto a quelli necessari per una maggioranza qualificata.
Dröge ha parlato di riscontri positivi fra i Verdi sull’esito dei negoziati.
Tempistiche e maggioranze necessarie per l’approvazione del pacchetto finanziario
L’approvazione del pacchetto da parte del Bundestag in carica è prevista per martedì prossimo. Per l’adozione degli emendamenti alla Legge fondamentale necessari all’attuazione del pacchetto finanziario, CDU/CSU e SPD necessitano di una maggioranza dei due terzi, ottenibile solo con il supporto dei Verdi.
Tale configurazione maggioritaria non sarà più disponibile nel nuovo Parlamento, la cui costituzione è fissata per il 25 marzo, rendendo particolarmente urgente l’approvazione del pacchetto con l’attuale composizione del Bundestag. I tentativi di opposizione alla convocazione delle sessioni speciali non hanno avuto successo.
Successivamente all’approvazione del Bundestag, il pacchetto dovrà ottenere anche il consenso del Bundesrat, dove è parimenti richiesta una maggioranza qualificata dei due terzi.
Incertezze al Bundesrat
La votazione al Bundesrat è programmata per venerdì prossimo, ma l’ottenimento della maggioranza dei due terzi appare incerto. Alcuni Stati federali richiedono una quota superiore ai 100 miliardi previsti nell’ambito del fondo per le infrastrutture, mentre gli Stati con governi che includono partiti come Die Linke, l’FDP o il BSW potrebbero non essere in grado di esprimere un voto favorevole a causa di divergenze interne alle rispettive coalizioni, optando presumibilmente per l’astensione. Anche i Liberi elettori in Baviera hanno manifestato perplessità.
Ragioni dell’urgenza e implicazioni politiche
L’implementazione del pacchetto finanziario e il correlato allentamento del freno al debito richiedono modifiche alla Legge fondamentale, realizzabili solo con una maggioranza dei due terzi sia al Bundestag che al Bundesrat. CDU/CSU e SPD hanno optato per sfruttare la maggioranza disponibile nell’attuale Bundestag, dove – diversamente dal Parlamento appena eletto – la soglia dei due terzi può essere raggiunta combinando i voti di CDU/CSU, SPD e Verdi, in conformità all’articolo 79(2) della Costituzione.
Nel nuovo Bundestag, AfD e Die Linke disporrebbero di una minoranza di blocco superiore a un terzo dei voti, sufficiente a impedire tali decisioni. CDU/CSU e SPD giustificano la loro procedura d’urgenza con il mutato scenario geopolitico, caratterizzato dalla minaccia rappresentata dalle politiche della Russia e dall’imprevedibilità attribuita al Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, circostanze che impongono decisioni tempestive.
L’accordo riveste inoltre un’importanza cruciale per la stabilità della prospettata coalizione rosso-nera: un fallimento dei negoziati tra CDU/CSU, SPD e Verdi avrebbe compromesso le fondamenta degli accordi preliminari. L’assenza dei fondi aggiuntivi impedirebbe la realizzazione di numerosi progetti o imporrebbe drastici tagli in altri settori del bilancio, creando condizioni nelle quali la disponibilità della SPD a governare con la CDU/CSU sarebbe stata seriamente messa in discussione.