Merz su Giorgia Meloni: “Non capisco perché non vogliono parlare con lei”

Il leader della CDU tedesca, Friedrich Merz, intervenuto al Forum economico di Davos, si è espresso sulle riserve normalmente manifestate nei confronti di Giorgia Meloni, dichiarando di non capirne il motivo.
Sottolineando l’importanza di una maggiore coesione tra i Paesi dell’Unione Europea per affrontare le sfide globali della contemporaneità, il candidato cancelliere cristiano-democratico ha evidenziando la necessità di un coinvolgimento più attivo di Meloni nelle discussioni a livello europeo.
Friedrich Merz definisce Giorgia Meloni “europeista” e “pro Ucraina”
“Non capisco le remore di molti nel parlare con lei. Meloni è assolutamente a favore dell’Europa e del suo ordinamento di base ed è molto chiara nelle sue posizioni rispetto all’Ucraina. Perché allora non parliamo di più con lei di quanto non abbiamo già fatto in passato?” ha dichiarato Merz.
Le parole del leader della CDU giungono in un momento di dibattito acceso sulla coesione europea e sul ruolo dei singoli Stati membri nelle politiche comunitarie, oltre che in un momento in cui l’elezione di Donald Trump rilancia la questione della necessità di una visione comune all’interno del vecchio continenti.
A questo proposito, l’intervento di Merz al Forum di Davos ha toccato temi cruciali per il futuro dell’Unione, come la necessità di trovare posizioni comuni su questioni come la sicurezza energetica, la difesa comune e la gestione delle migrazioni. Le posizioni del politico cristiano-democratico, in questo senso, sono chiare: i prezzi dell’energia devono calare, l’immigrazione deve essere controllata e l’UE deve agire, come entità collettiva con un’identità, un piano e una forza legata a una coesione reale.
A questo proposito, Merz ha dichiarato che è disposto a incontrare il neopresidente degli Stati Uniti Donald Trump il prima possibile, ma a a condizione che nessun capo di Stato o di governo di un Paese dell’UE si rechi a Washington prima che sia stata chiarita la posizione comune dell’Unione. Non ha detto tuttavia nulla sul fatto che Giorgia fosse già a Washington per l’insediamento di Trump, unica leader dell’UE a presenziare alla cerimonia-
Il riferimento specifico a Meloni potrebbe essere interpretato come un segnale di disponibilità al dialogo da parte del possibile futuro cancelliere tedesco anche se, dopo le elezioni di febbraio, un esecutivo guidato da Merz potrebbe aver bisogno dell’SPD o dei Verdi, per governare. E per ridefinire la politica estera, oltre che quella tedesca.