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La CDU vuole la linea dura: espulsioni per i richiedenti asilo con precedenti

In una recente intervista al tabloid Bild, il segretario generale della CDU Carsten Linnemann ha annunciato l’intenzione del suo partito di adottare una linea più dura nei confronti dei richiedenti asilo con precedenti penali, qualora l’Unione dovesse vincere le prossime elezioni federali. Secondo Linnemann, è inaccettabile che individui con numerose condanne penali non siano costretti a lasciare la Germania.

Permesso di soggiorno revocato dopo il secondo reato: la proposta dei cristiano-democratici

La proposta del segretario generale prevede che il diritto di soggiorno venga revocato al secondo reato intenzionale commesso. Tra i le infrazioni penali che comporterebbero l’espulsione, Linnemann ha citato furti con scasso e scippi. Inoltre, anche una condanna a una pena detentiva, indipendentemente dalla durata o dall’eventuale sospensione condizionale, comporterebbe la perdita del diritto di residenza.

Linnemann ha annunciato l’intenzione di apportare modifiche ai paragrafi 53 e 54 della legge sul soggiorno, eliminando il margine di discrezionalità finora concesso ai giudici amministrativi. Un altro punto del programma della CDU riguarda l’espulsione più rapida e sistematica dei richiedenti asilo senza permesso di soggiorno, attraverso la stipula di un maggior numero di accordi di rimpatrio con Paesi terzi.

Merz: evitare che gli scagnozzi di Assad arrivino in Germania come richiedenti asilo

Il leader del partito Friedrich Merz ha ribadito anche la richiesta di espellere i cittadini siriani con precedenti penali, nonostante l’incertezza politica che ancora regna in Siria dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad. Pur riconoscendo l’instabilità del Paese, Merz ha affermato che la CDU/CSU è da tempo favorevole alle deportazioni verso la Siria, così come verso l’Afghanistan. Il candidato cancelliere dell’Unione ha anche posto l’accento sulla necessità di prestare attenzione a chi arriva in Germania e in Europa dalla Siria oggi, per evitare l’ingresso di miliziani del regime di Assad responsabili di crimini efferati ma intenzionati a evadere la giustizia chiedendo asilo all’estero. Secondo Merz, eventuali complici di Assad in fuga da procedimenti penali in patria devono essere respinti immediatamente alle frontiere. Attualmente in Germania risiedono circa 975.000 cittadini siriani, in gran parte giunti a partire dal 2015 a causa della guerra civile. Oltre 300.000 di loro godono di protezione sussidiaria, concessa non per persecuzioni individuali ma per la situazione bellica nel Paese d’origine. 

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sussidi Il neo-eletto leader della CDU Friedrich Merz durante la conferenza stampa del 17 dicembre 2021 a Berlino. Photo credits: EPA-EFE/FILIP SINGER / POOL

“Cambiare la cultura dell’accoglienza”: anche l’SPD fa marcia indietro sui richiedenti asilo?

Sul fronte dell’accoglienza, il ministro presidente della Bassa Sassonia Stephan Weil (SPD) ha rilevato un maggiore scetticismo nella società rispetto a qualche anno fa. Secondo Weil, l’euforia del 2015 ha lasciato il posto a un diverso umore sociale. Pur non decretando la fine della cultura dell’accoglienza, il ministro-presidente ritiene che essa debba essere sostituita da una visione più realistica del fenomeno.

Weil ha rimarcato la necessità di restare pronti ad accogliere chi arriva in modo regolare per lavoro o in cerca di protezione, sottolineando i danni derivanti da un’eventuale mancata integrazione dei lavoratori stranieri qualificati. Il ministro-presidente ha evidenziato che la Germania ha bisogno di manodopera qualificata e che l’integrazione di questi lavoratori è cruciale per il futuro economico del Paese. Ha inoltre sottolineato l’importanza di politiche di integrazione efficaci per garantire che i nuovi arrivati possano contribuire positivamente alla società tedesca. Per contro, ha sottolineato, una mancata integrazione rischia di portare a tensioni sociali e a un aumento della criminalità.

Faeser: estendere controlli alle frontiere

Sul tema dei controlli alle frontiere, la Ministra dell’Interno Nancy Faeser (SPD) ha annunciato l’intenzione di prorogarli oltre marzo 2025, ritenendo efficaci le misure adottate per limitare l’immigrazione irregolare e contrastare il traffico di esseri umani. Naturalmente, è assai probabile che le decisioni future siano prese dalla persona che sostituirà Faeser nel suo ruolo attuale, dopo le elezioni di febbraio. Per il momento, ha dichiarato però la Ministra, tali controlli restano necessari, almeno finché la protezione delle frontiere esterne dell’UE non sarà significativamente rafforzata.

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La Ministra dell’Interno Nancy Faeser (SPD). Foto: EPA-EFE/FILIP SINGER

Sebbene i controlli alle frontiere non siano previsti nello spazio Schengen, a settembre la Germania li ha infatti estesi dalle zone orientali e meridionali a quelle occidentali e settentrionali per un periodo di sei mesi. La decisione del governo tedesco di ampliare i controlli alle frontiere con diversi paesi europei è stata motivata dalla necessità di contrastare l’immigrazione clandestina, il terrorismo e la criminalità transfrontaliera. I controlli sono stati estesi ai confini con Danimarca, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo, mentre erano già in atto alla frontiera francese in vista delle Olimpiadi di Parigi. Verifiche sono state effettuate anche ai confini con Polonia, Repubblica Ceca e Svizzera dalla metà di ottobre 2022, e al confine terrestre con l’Austria dall’autunno 2015.

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