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Legalizzazione cannabis in Germania, nuovi rinvii: cosa sta succedendo?

Il processo di legalizzazione della cannabis, promosso dal Ministro della sanità Karl Lauterbach e dal governo tedesco, sembra sempre più incerto e controverso. Dopo un primo rinvio della discussione parlamentare, lo scorso dicembre, il progetto sta infatti incontrando crescenti ostacoli e diventando una storia infinita e anche abbastanza imbarazzante.

Legalizzazione della cannabis in Germania: nuove complicazioni

A complicare le cose, stavolta, è il risultato di un rapporto richiesto all’Ufficio Federale di Polizia Criminale (BKA), che sta creando nuovi dissidi interni all’SPD, il partito del ministro lauterbach.

La depenalizzazione del possesso di cannabis fino a 25 grammi e la possibilità di coltivare fino a 3 piante a scopo personale, misure cardine del disegno di legge, avrebbero infatti dovuto portare ad un alleggerimento del carico di lavoro per le forze dell’ordine e per la magistratura. Ogni anno, infatti, si registrano circa 180 mila procedimenti penali legati al consumo di marijuana. Inoltre, secondo le stime dello stesso Lauterbach, si sarebbero potuti risparmiare circa 8 milioni di euro all’anno di spese giudiziarie.


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I risultati del rapporto del BKA, tuttavia, gettano ombre su queste premesse e sulla reale portata dei benefici attesi. In base alla valutazione degli esperti, infatti, la legalizzazione pianificata dal governo non produrrebbe reali vantaggi per le forze dell’ordine, ma semmai ulteriori compiti e spese di altro tipo. Inoltre, la probabilità di incidenti stradali legati alla guida in stato di alterazione potrebbe aumentare.

Alla luce di queste nuove considerazioni, nella nuova bozza del ministero della sanità non compare più il potenziale beneficio per il sistema giudiziario, tra i punti a favore della legalizzazione. Scricchiola inoltre, sul tema, la maggioranza interna al gruppo parlamentare dell’SPD, mentre gli altri membri della coalizione a semaforo, vale a dire Verdi e liberali dell’FDP, continuano comunque a spingere per l’approvazione. Il voto definitivo, già rimandato una prima volta, sembra quindi destinato ad allontanarsi, sotto la spinta di nuove e animate discussioni.

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