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Tegel, il Senato discute: resterà aperto?

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E se Tegel continuasse a funzionare anche dopo l’apertura di BER? Quella che fino a poche settimane fa sembrava fantascienza, ora è una proposta politica concreta: a portarla avanti è stato Hartmut Mehdorn, della FDP, che ha presentato al Senato di Berlino un documento di 29 pagine per sostenere la sua posizione.

Insieme al collega Martin Lindner, Mehdorn ha spiegato come “ciò che fu pianificato 10 o 15 anni fa non debba per forza rimanere immutato. Se cambiano le necessità, anche le decisioni possono essere riviste”. Per lui, Tegel dovrebbe restare attivo anche dopo l’apertura di BER, come secondo scalo cittadino.

Al momento, la sorte di TXL sembra essere segnata: è stato stabilito che, entro sei mesi dall’apertura del nuovo aeroporto, le sue attività dovranno cessare. Nel 2004, il Senato dispose la revoca della licenza di esercizio, nel 2006 abrogò i documenti di zonizzazione, che stabilivano l’utilizzo dell’area per fini aeroportuali.

Secondo Mehdorn, Tegel potrebbe continuare a funzionare per un periodo di prova di circa 2 anni: un tempo sufficiente per valutare le prestazioni dello scalo e la coabitazione dei due aeroporti. Una posizione non condivisa, al momento, da Rainer Bretschneider, segretario ministeriale per la costruzione di BER: “Sono scettico. La priorità, al momento, è quella di finire di costruire il nuovo aeroporto”.

Nel frattempo, i berlinesi si sono mobilitati per salvare Tegel dalla chiusura. Da qualche giorno è infatti online una petizione, lanciata dal 22enne Marius Valentin, che dovrà raggiungere 20mila firma entro luglio. Inoltre, secondo un sondaggio realizzato da Forsa per la Berliner Zeitung, il 69 per cento dei cittadini si è dichiarato contrario alla chiusura del vecchio aeroporto, considerato essenziale soprattutto a causa della sua vicinanza con il centro della città.

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