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Attivisti di Extinction Rebellion bloccano un ponte a Berlino e danno fuoco a un “pianeta terra”

Continuano, a Berlino, le manifestazioni e i blocchi stradali degli attivisti per il clima. Il 28 febbraio è stato il gruppo Extinction Rebellion a mettere in atto una protesta “pirotecnica”, bloccando il ponte Marschallbrücke, a Mitte, di fronte alla sede centrale del gruppo radiotelevisivo ARD.

La protesta in occasione del nuovo rapporto IPCC sul clima

I partecipanti alla manifestazione hanno dato fuoco a una sfera, rappresentante il pianeta terra, con lo slogan “Brennpunkt Klima. Wo bleibt der Alarm?” (“Focus clima. Dov’è l’allarme?”). La protesta è stata organizzata in occasione della pubblicazione della seconda parte del rapporto IPCC (Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico), avvenuta nella stessa giornata. Dall’IPCC emergono scenari assai poco rassicuranti. Fra le altre cose, dal rapporto traspare la possibilità concreta che si arrivi a un riscaldamento globale di almeno 2°C entro il 2050, ben oltre gli 1.5° che erano stati indicati come obiettivo.

Foto: Extinction Rebellion Berlin

Gli attivisti: “Le crisi sono interconnesse: Ucraina e dipendenza dai combustibili fossili sono facce della stessa medaglia”

Anche la scelta del luogo non è casuale: lo scopo è invitare ARD, così come gli altri mezzi di comunicazione e il governo, a dedicare maggiore spazio al tema della crisi climatica ed ecologica – obiettivo non facile da raggiungere, in un momento storico in cui la drammatica situazione in Ucraina monopolizza la quasi totalità dello spazio mediatico. E d’altra parte, commenta Manon Gerhardt, una dei portavoce di Extinction Rebellion, “Anche in relazione all’escalation della guerra in Ucraina, è necessario affrontare i pericoli legati alla dipendenza da petrolio e gas. […] Oggi dobbiamo combattere più crisi contemporaneamente, non possiamo attendere la fine di una crisi – che sia la pandemia o la guerra – per affrontarne un’altra. Perché tutte le crisi sono interconnesse, e si rafforzano a vicenda”.


protesta in bici

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Un attivista di Extinction Rebellion mascherato da Scholz ha dato fuoco a un “pianeta terra”

La manifestazione di Extinction Rebellion ha avuto anche precise connotazioni politiche: ad appiccare il fuoco con una tanica di gas “green” è stata una persona mascherata da Olaf Scholz. L’accusa è quella di una eccessiva vicinanza fra la politica della coalizione di governo e il settore dei combustibili fossili, in contrapposizione a quelli che dovrebbero essere i piani per una transizione energetica verso le rinnovabili.

Foto: Extinction Rebellion Berlin

Il movimento Extinction Rebellion chiede al governo di riconoscere l’emergenza climatica come tale e intraprendere con decisione un percorso verso la neutralità climatica (zero emissioni nette di gas serra). La prossima azione di questo gruppo di attivisti, intitolata “Gli 1,5 gradi sono morti”, è annunciata per sabato 5 marzo, quando gli attivisti distruggeranno simboli raffiguranti gli 1,5°C di fronte alla stazione centrale di Berlino.

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