AperturaAttualità

Maxi-operazione anti pedopornografia a Berlino. Perquisiti 42 appartamenti

Fin dalle prime ore del mattino di mercoledì 19 maggio, 250 agenti della polizia di Berlino sono stati impegnati in una maxi-operazione che prende di mira la pedopornografia. È la seconda volta in poco tempo che la polizia tedesca si impegna in operazioni del genere: è di poche settimane fa la notizia dello smantellamento della rete “Boystown“, che operava sul dark web. Gli interventi di mercoledì hanno invece preso di mira ben 42 persone, conducendo perquisizioni in altrettanti appartamenti e sequestrando telefoni cellulari, computer, chiavette USB e altri supporti elettronici. I sospettati – nessuno dei quali è stato arrestato per il momento – sono tutti uomini e hanno fra i 17 e gli 84 anni. Circa due terzi di loro sono già noti alle forze dell’ordine per vari reati. Di questi, circa la metà si sarebbero già resi responsabili di reati sessuali in passato.


falsi certificati di vaccinazione

Leggi anche:
Sgominata in Germania “Boystown”, rete pedopornografica con 400.000 iscritti

Le indagini sono partite da segnalazioni dirette, in alcuni casi provenienti da insegnanti e genitori e in altri da un’organizzazione americana che si occupa di raccogliere segnalazioni e indizi di crimini legati alla pedofilia e alla pedopornografia e di inoltrarli alle autorità nazionali competenti.

A Berlino l’operazione è stata coordinata dall’investigatrice Norma Schürmann della LKA13 (l’ufficio della polizia di Berlino responsabile per i reati sessuali). Schürmann ha dichiarato che un raid su questa scala si è reso possibile anche grazie all’aumento dell’organico di polizia messo in atto dal primo aprile, che ha quasi raddoppiato il numero di agenti che indagano su questo tipo di reati. I residenti degli appartamenti perquisiti avrebbero non solo acquisito immagini pedopornografiche, ma avrebbero anche distribuito su internet materiale che ritraeva situazioni di abuso su minori. Le immagini sarebbero state condivise, fra le altre cose, anche su Facebook, Instagram e Whatsapp. In un caso, il sospettato avrebbe creato un falso profilo Facebook per pubblicare foto di nudo di una conoscente minorenne

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio