I club di Berlino sono in pericolo. Quanto incidono gentrificazione e turismo

Il microcosmo dei club di Berlino, che per anni ha alimentato una cultura alternativa nota in tutto il mondo, starebbe subendo un vero e proprio attacco da parte dei due motori della trasformazione cittadina: gentrificazione e turismo.

Lo dice senza peli sulla lingua il dj americano DVS1, al secolo Zak Khutoretsky, che ha recentemente rilasciato un’intervista a DW sulla trasformazione della scena del clubbing berlinese.

A quanto pare, l’anno scorso sono stati chiusi ben 7 club, mentre 16 rischierebbero di fare la stessa fine, e Khutoretsky imputa tutto questo proprio alla trasformazione dei quartieri più alternativi in zone residenziali di lusso.
La metamorfosi residenziale dei quartieri starebbe infatti spingendo i club, che un tempo erano il fulcro della vita urbana, al di fuori dei confini della città.

Anche David Cezar Ciura, manager per 8 anni del più che celebre Griessmuehle (non immune anch’esso al rischio di chiusura), dichiara “Mi piacerebbe vedere i politici mettere un freno agli investitori e alla gentrificazione, che ci spingono fuori dalla città e che stanno sicuramente minacciando tutti noi, tutti i club”.

Un’altra causa della crisi della scena sarebbe inoltre il turismo più invadente, che spesso confligge con l’identità culturale e artistica di molti club e disturba l’esperienza di chi ha fatto di una certa atmosfera uno stile di vita.


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“A un certo punto la bolla esploderà!” si sfoga DVS1 con DW, “A un certo punto o si troverà una soluzione o si autodistruggerà tutto. Ho già sentito parlare di alcuni club che affrontano problemi di ogni tipo, restrizioni sulle emissioni sonore, chiusure. Questo distruggerà Berlino”.

Il tema è fondamentale e non riguarda solo i raver e i party-goer. Riguarda infatti una dimensione che, attraverso la techno, il clubbing e l’inclusione di numerose sub-culture dell’intrattenimento, ha incarnato, per decenni, l’anima stessa di Berlino.

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