Berlin Street Art Walk#19. Un angolo nascosto di Prenzlauer Berg

di Zuleika Munizza

In uno degli ultimi cortili che resistono alla massiccia trasformazione subita dal quartiere di Prenzlauer Berg, accanto alla tipica immagine dei Gewerbehöfe di inizio ‘900, c’è un angolo nascosto decorato dal lavoro di due street-artist d’oltreoceano.

All’interno di Project Room, ideato da Jabo Monk e ispirato al concept della jam musicale, gli artisti collaborano senza regole alla composizione dell’opera, i lavori prendono forma e i livelli si sovrappongono; protagonisti a Berlino sono Augustine Kofie con il suo stile tecnico, da urbanista astratto ed El Mac, muralista e ritrattista americano.

Miles “Mac” Gregor si ispira ai pittori europei classici, come Caravaggio e Vermeer, ed ai simbolisti Art Nouveau, come Klimt e Mucha. Tutto questo, unito all’influenza del fotorealismo, porta la sua ricerca artistica a concentrarsi sul rendering. Dipingendo le pareti con colori acrilici e uno stile unico, mediante la ripetizione di linee di contorno che ricordano increspature, realizza render realistici di figure e volti umani. I ritratti hanno come soggetti persone comuni, braccianti messicani che fanno parte dei suoi ricordi d’infanzia legati alla Los Angeles in cui è nato, e decorano spazi pubblici in tutto il sud-ovest americano.

Molti dei suoi murales sono diventati punti di riferimento iconico, in particolare le sue collaborazioni con Retnagli hanno fatto guadagnare la copertina dell’edizione statunitense dell’Atlante Mondiale della Street Art e Graffiti (Yale University Press,  2013).

A Berlino ha dipinto un piccolo murale, l’immagine è ripresa da una foto che ha scattato ad un anziano messicano durante un incontro di “lucha libre” (lotta libera), a Phoenix .

Al ritratto di El Mac si contrappone il lavoro astratto di Augustine Kofie, nel quale si coglie il suo amore per le geometrie e l’intensità della tecnica. Seguendo lo spiccato interesse per l’architettura, la tipografia e l’iconografia, tipico degli anni ’60, l’artista costruisce un dialogo, nelle sue opere, che non è sempre facilmente svelato.


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È meccanicamente dettagliata la composizione di linee di Kofie, un insieme di strutture complesse, una tavolozza di colori con i toni della terra che si snodano su diversi livelli, creando un mondo che si ispira ad un’architettura futuristica non soggetta alla forza di gravità.

Un piccolo contributo di due grandi artisti molto diversi tra loro, come si può vedere nel video dell’intervento realizzato a Berlino nel 2010. Riconoscete quest’angolo ancora quasi intatto di Prenzlauer Berg? Iindizio: il cortile si trova sulla Schonauser Allee.

Foto: ©M. Contini

Ricerche a cura di: Z.Munizza, responsabile del progetto Berlino Explorer che organizza esplorazioni urbane e visite guidate, propone tra gli vari itinerari Street ArTour.

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