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L’ateneo di Potsdam fa la “colletta” tra i propri studenti

L’urgenza dei lavori da un lato, la lentezza dei fondi statali dall’altro. Intrappolata in un limbo, l’università di Potsdam ha deciso di avviare un’iniziativa originale, almeno in ambito accademico: una raccolta fondi che coinvolge studenti e lavoratori. Vedendo alcune aule dell’ateneo rovinate dall’usura e dal tempo – e senza la possibilità di ricevere fondi dal Land a stretto giro di posta – il rettore e gli altri coordinatori dell’istituto hanno chiesto aiuto agli iscritti ed ai Mitarbeiter impiegati al suo interno.

Chi vuole, dunque, può effettuare una libera donazione per finanziare i primi lavori di ristrutturazione. Si comincerà dall’auditorium principale che, pur essendo stato rinnovato solo 18 anni fa, mostra già i primi segni di cedimento. Da qui, infatti, ogni settimana transitano almeno 1500 studenti e le poltroncine, soprattutto quelle delle ultime file, sono molto rovinate e vanno sostituite. “L’auditorium ha bisogno di una completa ristrutturazione”, ha spiegato un portavoce. “Dobbiamo rifoderare le sedie, sostituire l’impianto di illuminazione, acquistare nuovi tavoli. Ma non possiamo farlo con i soldi statali, perché non ci sono”.

Il progetto “Situp – Il vostro posto nell’auditorium“, avviato nel mese di dicembre, ha già raccolto qualche migliaio di euro, grazie anche ai numerosi eventi organizzati dai promotori, con in testa il rettore Oliver Günther, fuori e dentro le mura dell’ateneo.  In cambio della partecipazione, i donatori – che possono essere anche ex studenti o docenti, chiunque insomma abbia a cuore la sorte della storica università tedesca – ricevono in cambio una spilletta ed una borsa di tela. Un modo per ricordare la propria partecipazione nell’investimento effettuato.

Stanco di uno stato, il Brandeburgo, che storicamente si colloca agli ultimi posti in Germania per quanto riguarda gli investimenti nell’istruzione, il prestigioso ateneo ha deciso dunque di fare da solo. “Che ciò sia necessario è preoccupante, ma non possiamo fare altrimenti”, ha attaccato il portavoce dell’università. “Il progetto è sintomatico dello stato di “indigenza” in cui sopravvivono le università del Brandeburgo”. Il Ministero per le Scienze, tuttavia, ha voluto rincuorare gli atenei: nel 2013, ha spiegato un rappresentante, le sovvenzioni aumenteranno da 276 a 290 milioni di euro.

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