Germania, accordo su nuovo reddito di base, pensioni e infrastrutture
Dopo un’intensa discussione protrattasi fino alla tarda notte di mercoledì, il cancelliere Friedrich Merz ha annunciato che la coalizione di governo ha raggiunto un accordo su tre grandi riforme: il nuovo reddito di base, la pensione attiva e gli investimenti nelle infrastrutture.
Tuttavia, resta aperto il nodo più divisivo: lo stop ai motori a combustione dal 2035, tema su cui i partiti non hanno trovato un’intesa.
Addio al Bürgergeld: arriva la Grundsicherung, il nuovo reddito di base
La prima delle riforme concordate riguarda la sostituzione del Bürgergeld con la Grundsicherung, una nuova forma di reddito di base pensata per rafforzare la partecipazione al lavoro.
Il governo intende inasprire le sanzioni per chi riceve il sussidio ma non collabora con i centri per l’impiego. Chi salterà un appuntamento vedrà il proprio importo mensile ridotto del 30%. Una seconda assenza comporterà un’ulteriore riduzione del 30%, mentre alla terza mancata presenza il sussidio, compresa l’indennità per l’alloggio, verrà sospeso del tutto.
«Chi non collabora, avrà vita dura», ha dichiarato la ministra del Lavoro Bärbel Bas (SPD), sottolineando che le nuove misure spingeranno la normativa “fino al limite consentito dalla Costituzione”. Saranno comunque previste eccezioni per i casi di estrema necessità (Härtefälle).
Anche la tutela del patrimonio dei beneficiari sarà ridotta: scompariranno i periodi di franchigia, e la quota di risparmio protetta verrà legata alla storia contributiva della persona.
Nuova “pensione attiva” per i pensionati che scelgono di lavorare
Il secondo accordo riguarda la Aktivrente, o “pensione attiva”, un incentivo per chi decide di proseguire l’attività lavorativa dopo l’età pensionabile. Merz ha annunciato a questo proposito un esonero fiscale di 2.000 euro al mese, riservato ai lavoratori che versano ancora contributi previdenziali.
La misura entrerà in vigore il 1º gennaio 2026, dopo l’approvazione in Consiglio dei ministri prevista per la prossima settimana.
Tre miliardi di euro in più per le infrastrutture
La coalizione ha inoltre concordato un incremento di tre miliardi di euro per la costruzione di nuove strade. «Era importante poter avviare subito tutti i progetti già pronti», ha spiegato Merz, annunciando una verifica dei fondi dopo due anni per valutarne l’efficacia.
L’obiettivo è accelerare i cantieri e sbloccare investimenti necessari per modernizzare la rete viaria tedesca, al centro delle critiche per ritardi e carenze croniche.
Nessuna intesa sullo stop ai motori a combustione
Diverso l’esito sul fronte automobilistico: nessun accordo sullo stop ai motori a combustione dal 2035.
Merz ha affermato che il governo attende di confrontarsi con il settore automobilistico e di conoscere le decisioni della Commissione Europea, che entro fine anno dovrà confermare o modificare la norma europea sul divieto di immatricolare nuove auto che non abbiano zero emissioni.
Il leader della CSU Markus Söder ha definito “sbagliato” un divieto totale dopo il 2035, mentre il ministro delle finanze Lars Klingbeil (SPD) ha aperto a possibili compromessi, chiedendo “più flessibilità e opzioni tecnologiche” per mantenere la Germania un forte polo automobilistico.
Parallelamente, la coalizione ha discusso nuovi incentivi per l’acquisto di veicoli elettrici, rivolti in particolare alle famiglie a basso e medio reddito. Il piano prevede finanziamenti fino al 2029 attraverso il Fondo Sociale per il Clima dell’UE e ulteriori 3 miliardi di euro dal Fondo per il Clima e la Trasformazione, con l’obiettivo di agevolare la transizione verso la mobilità a emissioni zero.
_121.jpg){kind=link}