Papa Francesco è morto: cordoglio unanime in Germania per il pontefice
Il Vaticano ha annunciato la morte di Papa Francesco tramite un videomessaggio. Il pontefice, alla guida della Chiesa cattolica e dei suoi 1,4 miliardi di fedeli, è deceduto all’età di 88 anni dopo aver affrontato gravi problemi di salute. Il Camerlengo, cardinale Kevin Ferrell, ha riferito che il decesso è avvenuto alle 7:35 del mattino, affermando che il Vescovo di Roma “è tornato alla casa del Padre”.
Naturalmente, le principali personalità politiche e religiose in Germania, come nel resto del mondo, hanno espresso cordoglio.
Il cordoglio di Steinmeier e Scholz per la morte di Papa Francesco
Il Presidente federale Frank-Walter Steinmeier ha ricordato Papa Francesco definendolo un “fulgido esempio di speranza” e un “uomo di pace”. In un messaggio di cordoglio indirizzato al Collegio cardinalizio, pubblicato dall’Ufficio del Presidente a Berlino, Steinmeier ha sottolineato come la modestia, la spontaneità, l’umorismo e, soprattutto, la profonda fede del Pontefice abbiano colpito persone in tutto il mondo, offrendo loro sostegno e orientamento.
Il Cancelliere tedesco Olaf Scholz ha descritto Francesco I come un difensore dei più deboli, un mediatore e una persona dal grande cuore. Attraverso un messaggio pubblicato sulla piattaforma X (ex Twitter), ha espresso apprezzamento per la chiarezza con cui il Papa affrontava le sfide contemporanee. Scholz ha inviato le proprie condoglianze a tutti i fedeli nel mondo.
Il pontefice nel ricordo dei politici tedeschi ed europei
La Ministra degli Esteri Annalena Baerbock (Verdi) ha sottolineato l’impegno del Papa per le questioni sociali e umane, addirittura sostenendo che il Papa abbia sfidato la propria stessa Chiesa e definendo le parole di Francesco I come rivolte all’attualità, talvolta controverse ma mai limitate alla sola pastorale. Ha affermato che “la sua voce mancherà”.
Anche la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha reso omaggio al Pontefice sottolineando il suo amore e la sua umiltà verso i meno fortunati. Secondo von der Leyen, l’ispirazione offerta da Bergoglio ha superato i confini della Chiesa cattolica, raggiungendo milioni di persone. Ha espresso vicinanza a quanti ne sentono la perdita, auspicando che l’eredità spirituale del Papa possa continuare a guidare verso un mondo più giusto e compassionevole.
Cristiani e cattolici tedeschi lodano l’operato di Francesco I
Georg Bätzing, presidente della Conferenza episcopale tedesca, ha definito il Papa un “coraggioso rinnovatore della missione della Chiesa”, mentre il vescovo di Limburgo ha ribadito che il processo sinodale da lui avviato resterà irreversibile grazie alle due Assemblee generali del Sinodo mondiale del 2023 e del 2024.
Friedrich Merz, leader della CDU e prossimo candidato alla cancelleria, ha dichiarato di essere profondamente colpito dalla scomparsa di Papa Francesco, ricordandolo per il suo impegno in favore dei deboli, della giustizia e della riconciliazione. Ha descritto l’umiltà e la fiducia nella misericordia divina come principi guida del pontificato di Francesco, primo Papa americano, capace di raggiungere fedeli oltre i confini confessionali.
Il cardinale Rainer Maria Woelki di Colonia ha definito il Pontefice un instancabile difensore dei deboli e degli emarginati. Ha menzionato l’enciclica “Laudato si’”, in cui Francesco I ha affrontato temi ambientali e sociali, e ha ricordato l’introduzione di un nuovo metodo di ascolto e collaborazione nella Chiesa attraverso il Sinodo mondiale. Il cardinale ha affermato che la sua arcidiocesi ha tratto impulso dall’impegno papale per i poveri, i senza fissa dimora e i rifugiati, e che temi come la giustizia sociale e la salvaguardia del creato sono divenuti parte integrante dell’azione pastorale locale.
Anche il Comitato Internazionale di Auschwitz ha reso omaggio al Papa attraverso le parole del vicepresidente esecutivo Christoph Heubner. I sopravvissuti hanno salutato la memoria del Pontefice con gratitudine, ricordandolo come “Fratello Francesco”. Per loro, la sua figura ha rappresentato un punto di riferimento etico in un mondo percepito spesso come indifferente e ingiusto. Le sue esortazioni contro l’odio razziale e l’antisemitismo sono state accolte come incoraggiamento nel proseguire nel loro impegno per la memoria e la dignità umana.
Stefan Heße, arcivescovo cattolico di Amburgo, ha definito Francesco I un “grande costruttore di ponti” che ha portato le periferie al centro dell’attenzione ecclesiale. Nominato da Francesco nel 2015, Heße ha ricordato l’importanza attribuita dal Papa a una Chiesa “ammaccata” e “ai margini”, preferita a un’istituzione distante. Ha affermato che il significato pieno del suo pontificato potrà essere compreso solo con il tempo.
Infine, Markus Söder, presidente del Land bavarese, ha reso omaggio al Papa come voce autorevole per la pace e la riconciliazione. In dichiarazioni rilasciate a Monaco, Söder ha sottolineato che Francesco è rimasto fedele alla sua missione fino alla fine, nonostante la malattia. Ha evidenziato il valore della fede come fonte di orientamento e ha affermato che il Papa ha rappresentato un punto di riferimento anche in un contesto globale instabile.
Gli angoli oscuri del pontificato
A differenza di quanto avvenuto in Italia, dove i riferimenti agli aspetti considerati controversi del pontificato di Bergoglio sono emersi su diversi media già nelle prime ore dopo la sua morte, in Germania è quasi impossibile trovare voci pubblicamente critiche sull’operato di Papa Francesco. Fra i pochissimi riferimenti agli aspetti più discussi del suo papato c’è il “coccodrillo” del Tagesspiegel, che dedica un breve paragrafo alle speranze deluse dei riformatori. Il riferimento è soprattutto alla sua inflessibilità in materia di allentamento del celibato per i sacerdoti o di ordinazione delle donne al sacerdozio – un punto sul quale le donne delle organizzazioni cattoliche tedesche si sono più volte espresse, chiedendo al Vaticano una maggiore considerazione. Non manca anche una menzione delle sue posizioni sull’aborto, che ha definito “un omicidio”, arrivando a dare dei “sicari” ai medici che lo praticano.
