Germania: nuovo sciopero del settore sanitario previsto per giovedì

Il sindacato Ver.di ha annunciato uno sciopero nazionale di avvertimento nel settore sanitario pubblico in Germania per giovedì. Lo sciopero coinvolgerà ospedali, strutture assistenziali e servizi di emergenza gestiti da enti federali e locali. L’obiettivo della mobilitazione è influenzare positivamente le trattative salariali, il cui prossimo round è previsto a metà marzo.
Stipendi inadeguati nel settore sanitario: le richieste del sindacato
Sylvia Bühler, dirigente nazionale di Ver.di, ha espresso preoccupazione per la mancanza di un adeguato riconoscimento da parte dei datori di lavoro dell’importanza del personale sanitario per la società, specialmente in tempi di crisi sanitaria globale. Il sindacato ha criticato l’assenza di un’offerta concreta nel secondo round negoziale di febbraio e ha definito “provocatoria” la proposta dei datori di lavoro di un aumento minimo o nullo, spalmato su un lasso di tempo di 36 mesi.
Le richieste sindacali includono un incremento dell’8% degli stipendi, con un minimo di 350 euro mensili, maggiorazioni per indennità di turno, un aumento di 200 euro per tirocinanti e apprendisti, oltre a 3 giorni aggiuntivi di ferie. Tuttavia, i datori di lavoro hanno respinto tali rivendicazioni, giudicandole inaccettabili e insostenibili dal punto di vista finanziario.
I negoziati riprenderanno dal 14 al 16 marzo 2025 a Potsdam, e Ver.di spera che le autorità possano rivedere la loro posizione. Si prevede che lo sciopero nazionale del personale sanitario, indetto per la giornata di domani, avrà un impatto significativo sui servizi ospedalieri e assistenziali in tutto il Paese. I sindacati che hanno proclamato la protesta denunciano da tempo condizioni di lavoro sempre più difficili e salari inadeguati per medici, infermieri e altri operatori del settore.
Durante la giornata di sciopero, è probabile che si verifichino ritardi e cancellazioni di visite, esami e interventi programmati, ma servizi di emergenza e la gestione delle urgenze saranno comunque garantiti, così come l’assistenza ai malati più gravi e ai degenti già ricoverati.