“Alexanderplatz – La Germania al bivio”: intervista a Meggiolaro e Ricci sulle elezioni 2025

In vista delle elezioni federali del 23 febbraio 2025, molti giornalisti italiani stanno raccontando l’andamento della campagna elettorale in Germania e il comportamento dei partiti in vista della prova finale alla urne. Tra questi ci sono anche Mauro Meggiolaro, giornalista e ricercatore, e Alessandro Ricci, corrispondente da Berlino per Sky Italia e Radio Popolare, che nel podcast “Alexanderplatz – La Germania al bivio” (Radio Popolare), raccontano il Paese a tutto tondo: comizi, dibattito pubblico, sondaggi, social media, economia e finanza. Potete seguire qui tutte puntate del podcast. Intanto, abbiamo chiesto a Meggiolaro e Ricci qualche impressione a caldo sulle ultime fasi pre-voto.
Parliamo del TV-Duell. Le dichiarazioni rese da Merz e Scholz sono oggettive, ma non possono che essere soggettive le impressioni ricavate dal confronto. Che ne pensate della “resa” dei candidati? Com’è andata?
Scholz ci è parso più convincente, sicuro su tutti i temi affrontati e grintoso. Una grinta che, a dire il vero, abbiamo visto in poche altre occasioni. Merz è sembrato spesso ripetere frasi e numeri imparati a memoria, come un bravo scolaro che si è preparato per l’interrogazione. E poi Merz si arrampica sugli specchi quando deve parlare di coperture finanziarie per il suo programma.
Come abbiamo spiegato nella prima puntata del podcast, il programma della CDU si fida troppo del taglio delle tasse, con conseguente rilancio dell’economia, per finanziare il bilancio dello Stato. Mentre la SPD ha idee un po’ più concrete.

I temi principali del confronto tv sono stati quelli considerati più “popolari” presso l’elettorato. Secondo voi identificano tutti emergenze reali? E ritenete che siano stati trascurati altri temi altrettanto importanti?
In questa la campagna elettorale il tema immigrazione sta oscurando tutti gli altri temi. Il caso di Aschaffenburg e quello di Monaco hanno spostato l’attenzione dei media e della popolazione sul diritto di asilo e sull’immigrazione, nonostante in Germania non ci sia alcuna vera emergenza, almeno se guardiamo i numeri dei delitti nel Paese, in costante calo negli ultimi anni.
Nel corso del dibattito sono stati toccati però anche altri temi, come gli investimenti in infrastrutture e nelle energie rinnovabili, su cui tutti sono d’accordo. Solo che Merz non vuole ammettere che per finanziare questi grandi progetti prima o poi la Germania dovrà indebitarsi. Un altro tema importante che è stato trascurato è l’Europa e il ruolo della Germania all’interno dell’Unione Europea. Di fronte alla minaccia russa e all’America trumpiana, ci saremmo aspettati parole più decise sull’unità dell’Europa e sulle misure per rafforzarla.

Il dibattito a cui avete assistito ha modificato le vostre previsioni in vista delle elezioni? Quali scenari ipotizzate?
È chiaro che i candidati si sono scontrati anche duramente, però l’hanno fatto in modo leale e senza sbraitare come sarebbe successo in Italia. Alla fine del dibattito sembrava comunque chiaro che Scholz e Merz sono consapevoli che, comunque vada il voto, dovranno cooperare per formare una coalizione di governo. A questo proposito non abbiamo cambiato le nostre previsioni dopo il dibattito.
Come spiegato nel podcast, diamo al 60% la formazione di una Grande Coalizione tra CDU e SPD e al 40% una Coalizione Kenya tra CDU SPD e Verdi. Quest’ultima sarebbe più probabile nel caso la Linke e il BSW (o anche solo uno dei due partiti) dovessero superare lo sbarramento del 5%.