L’isola di Rügen contro il terminale GNL: “tuteliamo il nostro paradiso naturale”

Kreidefelsen Rugen
Le caratteristiche scogliere di Rügen

Poco tempo fa vi abbiamo parlato delle bellezze dell’isola di Rügen, popolare destinazione turistica sul Mar Baltico. Ora, però, sono in arrivo grandi cambiamenti e questa potrebbe essere l’ultima estate in cui visitare quest’isola e godere dei suoi splendidi paesaggi.

Il nuovo terminale GNL di Rügen: voluto dal governo, avversato dagli isolani

La coalizione di governo sta pianificando la costruzione di un terminale di gas naturale liquefatto (GNL) a Rügen, nell’ottica di ristrutturazione energetica del Paese che è seguita alla sospensione delle importazioni di gas dalla Russia. Tuttavia, questo progetto sta generando notevoli resistenze a livello locale. Venerdì, il Ministro dell’Economia Robert Habeck (Verdi) ha cercato di affrontare la situazione, anche se la maggior parte degli isolani è contraria al progetto e il suo arrivo è stato accolto da manifestazioni di protesta contro il GNL proveniente dagli USA, che viene smistato nelle vicinanze.

Wilhelmshaven
Il ministro dell’Economia e del Clima Robert Habeck, il cancelliere Olaf Scholz e il ministro delle Finanze Christian Lindner si trovano di fronte all’unità galleggiante di stoccaggio e rigassificazione (FSRU) “Höegh Esperanza” durante la cerimonia di apertura del primo terminale GNL della Germania a Wilhelmshaven, Germania, il 17 dicembre 2022. Foto: EPA-EFE/LARS-JOSEF KLEMMER / POOL

Land contro governo federale: il terminale danneggerebbe il turismo

La resistenza sull’isola è pressoché universale e, nel frattempo, la società energetica RWE si è già ritirata dal progetto. Inoltre, il governo federale e il governo statale del Meclemburgo-Pomerania Anteriore sono in disaccordo sulla questione. A Rügen si teme – non a torto – che la costruzione del terminale possa trasformare Rügen da paradiso naturale e località turistica ad area industriale. L’industria del turismo, al momento, è l’elemento più importante dell’economia dell’isola, la quale, a sua volta, è responsabile di circa il 20% delle entrate dell’intero Land. L’impatto economico – oltre che ambientale – del terminale potrebbe essere devastante per l’isola.


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L’accordo impossibile

Al momento, navi cisterna provenienti dagli Stati Uniti portano il GNL sulla costa del Baltico; nella baia il gas viene caricato su piccole navi e portato a Lubmin, dove viene inserito nella rete del gas tedesca. Questo sistema non è efficiente ed è per questo che è stato proposto il progetto del terminale. Su questo punto sembra però impossibile trovare un accordo fra governo federale e comunità locale. Da un lato il governo sostiene che la Germania non abbia ancora sostituito tutto il gas russo, la cui erogazione è stata sospesa, dall’altro gli isolani dubitano che carenza di gas sia effettivamente così grave come Habeck ha più volte dichiarato.

Un incontro con il Cancelliere Olaf Scholz e Habeck a Binz, avvenuto tre settimane fa, non ha portato alcun risultato. Gli isolani dubitano della reale necessità del progetto e ritengono che il governo non prenda in considerazione le specificità e le necessità dell’isola. Il futuro del terminale di GNL a Rügen è ancora incerto. Il governo federale ha già acquistato i tubi per il trasporto del gas e al posto di RWE dovrebbe entrare nel progetto Deutsche Regas, , che già gestisce il primo terminale di Lubmin su base privata.

Una decisione del Consiglio dei Ministri è attesa per maggio, mentre il Bundestag e il Bundesrat dovranno deliberare prima dell’estate. Solo allora ci sarà la possibilità di avviare il progetto per permettere l’arrivo di gas dal nuovo terminale quest’inverno.

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