Congresso dell’SPD a Berlino: Scholz promette “no tagli al welfare”

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Il cancelliere tedesco Olaf Scholz durante la registrazione del suo discorso alla nazione dell'8 maggio 2022. Cancelleria di Berlino. EPA-EFE/Andreas Gora / POOL

Il congresso dell’SPD si è tenuto questo fine settimana a Berlino, in un clima che definire teso sarebbe riduttivo. Sono molteplici i problemi che affliggono in questo momento i socialdemocratici, che guidano la coalizione dell’attuale governo tedesco (la cosiddetta coalizione “a semaforo”, per via dei colori che identificano i partiti di maggioranza, ovvero il rosso dell’SPD, il verde del partito omonimo e il giallo dell’FDP, il partito liberale).

Congresso dell’SPD: fra problemi globali e sondaggi a picco

Da un lato ci sono i problemi legati al contesto geopolitico generale: la guerra in Ucraina e il sostegno offerto a quest’ultima, che ha avuto costi notevoli per la Germania e ha generato tensioni con l’opposizione, date le correnti filorusse che si riscontrano nelle sinistre e destre estreme di tutta Europa. C’è poi il più recente risveglio del conflitto in Medio Oriente, che ha visto da subito la Germania schierata con Israele e nella difficilissima posizione di navigare la necessità di contrastare le derive antisemite interne al Paese, ma allo stesso tempo riconoscere l’emergenza umanitaria a Gaza, ma anche mantenere ferma la condanna agli attentati del 7 ottobre con la conseguente presa di ostaggi e le numerose morti di civili, il tutto con un bagaglio storico pesante per qualsiasi governo tedesco.

Poi ci sono i problemi prettamente tedeschi, come la situazione drammatica del sistema sanitario che non si riesce a riformare e la carenza di manodopera qualificata in tutto il Paese. E infine quelli che riguardano specificamente questo governo: la caduta precipitosa nei sondaggi, l’ascesa dell’estrema destra negli stessi sondaggi, la crisi di bilancio e le discussioni fra compagni di coalizione, soprattutto in materia di stato sociale.


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Il discorso di Olaf Scholz: sostegno all’Ucraina, no tagli al welfare, appello all’unità

Con queste premesse, il Cancelliere Olaf Scholz (SPD) ha tenuto il suo discorso al congresso dell’SPD, sottolineando l’importanza di preservare l’unità del partito in un momento di crisi così profonda e cercando di affrontare i diversi aspetti della situazione contemporanea. Scholz ha cercato di adottare un approccio ottimista, enfatizzando la capacità di resistenza dell’SPD nonostante la pressione dell’opinione pubblica e ha espresso fiducia nel fatto che i socialdemocratici riescano a mantenersi compatti anche nei prossimi anni. Scholz ha inoltre confrontato la situazione attuale con quella di quattro anni fa, evidenziando la similitudine delle sfide affrontate dalla SPD in entrambi i periodi. Prima delle scorse elezioni, ha ricordato, nessuno credeva che l’SPD sarebbe riuscita a diventare una forza in grado di guidare un governo.

Nel suo intervento, Scholz ha affrontato la difficile situazione economica e i colloqui in corso sul bilancio 2024, sottolineando l’intenzione netta di non fare tagli allo stato sociale e ammettendo che i colloqui con i compagni di coalizione, in tal senso, costituiscono una sfida complessa, ma non insuperabile. Ha inoltre ribadito la propria posizione a proposito delle politiche per favorire l’immigrazione di manodopera qualificata, nonché il suo impegno a sostenere l’Ucraina.

coalizione a semaforo
Da sinistra: Annalena Baerbock (Verdi), Olaf Scholz (SPD), Christian Lindner (FDP).
Foto © CLEMENS BILAN (epa)

Perplessità dai giovani del partito

Il suo discorso, come era prevedibile, ha ricevuto plausi ma anche critiche dal pubblico dei suoi compagni di partito. Le maggiori perplessità le manifestano gli Jusos (così si chiama l’associazione giovanile dell’SPD), che accusano il cancelliere e la parte socialdemocratica del governo di non essere abbastanza fermi nel portare avanti i valori dell’SPD nel confronto con gli altri partiti della coalizione.

Saskia Esken,
Foto: Anne Hufnagl

La conferenza del partito ha anche affrontato temi di rilevanza internazionale, con l’intervento del primo ministro spagnolo Pedro Sánchez e la discussione sulla migrazione e la politica dei rifugiati. Inoltre, sono state confermate le attuali leadership dell’SPD: Saskia Esken e Lars Klingbeil e il segretario generale Kevin Kühnert sono stati rieletti con buoni risultati. L’SPD ha anche approvato una mozione chiave che prevede un allentamento del freno al debito e un “prelievo una tantum per la crisi” per i ricchi – naturalmente c’è da aspettarsi che queste due proposte non trovino d’accordo l’FDP. Potrebbe essere dunque questa la prossima occasione, per Scholz, di “far valere i valori socialdemocratici” come gli viene chiesto dai giovani del partito?

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