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Berlino contro gli svevi a colpi di Currywurst: l’ultima vittima è Hegel

Ancora un affronto: un currywurst rovesciato sulla testa di Hegel, il filosofo originario di Stoccarda. La rappresaglia di Berlino contro gli svevi, i tedeschi provenienti dalla regione della Svevia, non accenna a placarsi. L’ultima vittima del conflitto combattuto a colpi di slogan e cibo è stato proprio l’autore della Fenomenologia dello spirito.

A Berlino, Hegel, visse a lungo. Qui arrivò per insegnare filosofia, e in poco tempo divenne rettore dell’università. Quando morì, nel 1832, la città gli tributò un funerale sfarzoso, e la salma venne seppellita nel Dorotheenstädtischer Friedhof, il cimitero dei grandissimi, dove risposano anche Herbert Marcuse e Bertold Brecht (un altro svevo).

La brillante carriera del filosofo a Berlino, però, non è stata sufficiente per cancellare le sue origini: lo Schwäbische Dialekte, che utilizzava spesso e volentieri durante le occasioni meno formali, era un segno inconfondibile della sua provenienza. Per questa ragione, ignoti hanno deciso di deturpare ieri notte la statua di Hegel a Mitte, versandoci sopra una porzione abbondante di currywurst berlinese.

Il goliardico “atto vandalico” arriva proprio a pochi giorni da un episodio ben più grave: la grande scritta, apparsa su un muro di Prenzlauer Berg, “Non comprate dagli svevi”. Lo slogan, che richiama quello utilizzato dai nazisti contro gli ebrei durante il Terzo Reich, ha scatenato l’indignazione del sindaco Klaus Wowereit. “Si tratta di un’azione pessima, per la quale non c’è nessuna giustificazione”, ha detto il numero uno della SPD cittadina.


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Il gioco, se mai di gioco si è trattato, sta diventando sempre di più un moto di vero razzismo: gli svevi sono “accusati” di provincialismo, visti come dei mangia-spätzle, in grado di minacciare “l’identità culturale” berlinese. Secondo gli autoctoni della capitale, incarnano “lo stereotipo del sud tedesco sgobbone che, fatti i soldi, compra casa nella capitale“, contribuendo tra l’altro ad alzare i prezzi degli affitti.

Anche Wolfgang Thierse, il vice presidente del Bundestag, ha contribuito ad alzare i toni: lui, che a Prenzlauer Berg – quartiere “svevo” per eccellenza – risiede da anni, si è lasciato scappare uno sfogo decisamente poco elegante. “Quando dal fornaio chiedo dei panini, mi vendono degli Wecken. A Berlino si dice Schrippen, persino gli svevi possono abituarvisi!” ha raccontato, senza celare una punta di sdegno. Come finirà?

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(v.bas.)

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