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Olaf Scholz: “Alzare il salario minimo in Germania è una priorità”

Alzare il salario minimo a 12 Euro l’ora: questa è la proposta di Olaf Scholz (SPD), che, nel corso di un’intervista a Die Welt, l’ha definita “la legge più importante” da approvare, qualora dovesse diventare cancelliere. Una misura di questo genere porterebbe a un aumento di stipendio per circa dieci milioni di tedeschi e troverebbe d’accordo anche altri Verdi e Die Linke, che l’hanno inserita nel programma elettorale.

Le effettive probabilità che Scholz diventi cancelliere, tuttavia, non sono alte. Nonostante la sua popolarità personale sia, secondo i più recenti sondaggi, superiore a quella degli altri candidati – in particolare dopo che le recenti gaffe di Armin Laschet (CDU) lo hanno fatto precipitare negli indici di gradimento – l’SPD al momento può contare su una percentuale che si assesta fra il 16% e il 17% dell’elettorato.


Olaf Scholz

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Alzare il salario minimo: potrebbe diventare il più alto d’Europa

Il salario minimo attuale, in Germania, è di 9.60 Euro l’ora e, mentre i Verdi concordano sull’importo dell’aumento, Die Linke propone di portarlo a 13. Vale la pena di ricordare che anche un aumento a 12 Euro l’ora porterebbe la Germania ad avere il salario minimo più alto d’Europa (al momento è al settimo posto dietro a Lussemburgo, Irlanda, Olanda, Francia, San Marino e Belgio).

Olaf Scholz. Olaf Kosinsky, CC BY-SA 3.0 DE <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/de/deed.en>, via Wikimedia Commons

Le posizioni di Scholz sull’emergenza climatica e sulla crisi abitativa

Scholz ha anche commentato il recente rapporto della commissione internazionale sul clima, dicendo che le misure per contrastare il riscaldamento globale devono essere drastiche e immediate, con un’adozione massiccia di energie rinnovabili e l’approvazione rapida di nuovi parchi eolici.

Una delle differenze principali fra SPD e Die Linke (e, in una certa misura, i Verdi) si riscontra nelle proposte di soluzione della crisi abitativa in Germania. Scholz, infatti, è fermamente contrario alle espropriazioni delle grandi società immobiliari – che saranno oggetto di un referendum a Berlino, a seguito di un’iniziativa popolare – e punta invece sulla costruzione di almeno 400.000 nuovi appartamenti all’anno e sull’istituzione di una moratoria sugli affitti, per assicurare che gli aumenti non siano incontrollati ma seguano il tasso di inflazione. La sua ricetta per l’economia, invece, è strettamente legata a quella dell’ambiente e punta sull’innovazione per creare nuovi posti di lavoro e migliorare la sostenibilità.

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