20 giugno: Giornata Mondiale del Rifugiato. L’ONU lancia la campagna #withrefugees

Giornata Mondiale del Rifugiato
Campo dell'UNHCR in Kurdistan (Nord-Iraq), Giugno 2014. By Enno Lenze from Berlin, Germany - Syrische Flüchtlingskinde rim UNHCR Camp, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=38310656

di Maria Mazzocchia

Oggi, 20 giugno 2021 si celebra la Giornata Mondiale del Rifugiato. L’appuntamento annuale, voluto dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha come obiettivo la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla condizione di milioni di rifugiati, sfollati e richiedenti asilo.

Giornata Mondiale del Rifugiato
Un campo dell’UNHCR per rifugiati a Baharka. By Simong43 – Own work, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=49425328

Giornata Mondiale del Rifugiato: la campagna #withrefugees

Nella persecuzione di questo obiettivo l’UNHCR (Agenzia dell’ONU per i Rifugiati) promuove la campagna #Withrefugees per dare visibilità alle espressioni di solidarietà verso i rifugiati, amplificando la voce di chi accoglie ed esortando i leader mondiali a intensificare gli sforzi per promuovere la pace, la stabilità e la cooperazione, al fine di iniziare a invertire la tendenza che vede crescere il numero di persone costrette alla fuga da quasi dieci anni.

Come ha sottolineato Carlotta Sami, portavoce dell’UNHCR per il sud Europa: “Oggi stare dalla parte dei rifugiati non è solo un atto di umanità, purtroppo è anche un atto di coraggio“.

È diventato scomodo stare dalla parte di coloro che non hanno scelto di lasciare il proprio Paese e che affrontano una pesantissima sfida, quella di ricominciare da zero in un ambiente nuovo, spesso diffidente e, nel peggiore dei casi, ostile. Vogliamo che la gente superi le paure e la diffidenza, incontri e conosca i loro nuovi vicini di casa, ne scopra i talenti e la generosità”.

Giornata Mondiale del Rifugiato
Camion carichi di rifornimenti attraversano il confine tra la Turchia e l’Iraq per partecipare all’operazione internazionale “Provide Comfort”, per aiutare i rifugiati curdi. By PH3 James R. Klein – http://www.defenseimagery.mil; VIRIN: DN-ST-92-04697, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=20999117

“Stare con i rifugiati è un atto di coraggio”

Secondo l’ultimo rapporto annuale Global Trends pubblicato a Ginevra, nonostante la pandemia, nel 2020 il numero di persone in fuga da guerre, violenze, persecuzioni e violazioni dei diritti umani è salito del 4% rispetto al 2019: parliamo di quasi 82,4 milioni di individui, contro la cifra record di 79,5 milioni di persone raggiunta l’anno precedente.

Nella dichiarazione dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Filippo Grandi, leggiamo la serietà della dolorosa situazione in cui versano milioni di persone nel mondo: “La Convenzione del 1951 e il Global Compact sui Rifugiati forniscono il quadro giuridico e gli strumenti per rispondere ai movimenti forzati di popolazioni, ma abbiamo bisogno di una volontà politica assai più decisa per affrontare, in primo luogo, i conflitti e le persecuzioni che costringono le persone a fuggire. Dietro ogni numero c’è una persona costretta a lasciare la propria casa e una storia di fuga, di espropriazione e sofferenza. Meritano la nostra attenzione e il nostro sostegno non solo con gli aiuti umanitari, ma con soluzioni alla loro situazione”.

Giornata Mondiale del Rifugiato
Campo rifugiati in Darfur (Chad). By Mark Knobil from Pittsburgh, usa – Camp, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=2173345

La drammatica situazione dei minori

La situazione dei minori, poi, è inaccettabile: i dati mostrano che quasi un milione di bambini sono nati da rifugiati tra il 2018 e il 2020, molti dei quali potrebbero non essere messi in condizione di modificare il loro status. Le ragazze e i ragazzi sotto i 18 anni, che rappresentano il 42% delle persone in fuga, sono soggetti particolarmente vulnerabili, specialmente quando inchiodati nella medesima situazione per lunghi periodi, a volte anni.


Samos

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Sempre Grandi, nell’intento di sottolineare ancora la necessità di cambiamento di approccio nella gestione del dramma dei rifugiati, che andrebbe orientato alla prevenzione piuttosto che alla gestione dell’emergenza, ha dichiarato: “La tragedia di così tanti bambini che nascono in esilio dovrebbe essere una ragione sufficiente per adoperarsi molto di più per prevenire e porre fine ai conflitti e alla violenza.

Per trovare soluzioni adeguate occorre che i leader globali e le persone influenti mettano da parte le loro divergenze, pongano fine a un approccio egoistico alla politica e si concentrino piuttosto sulla prevenzione, sulla risoluzione dei conflitti e sul rispetto dei diritti umani”.

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Operatori dell’UNHCR e di CARE International raccolgono pacchi di tende e zanzariere in Kenya. By Robert Palomares, U.S. Navy – http://www.navy.mil; VIRIN: 061209-N-7770P-096, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=7512990

Nella Giornata mondiale del rifugiato, alcuni dati chiave del rapporto Global Trends 2020

Il 2020 è il nono anno di aumento ininterrotto dei movimenti forzati nel mondo. Oggi, l’1% della popolazione mondiale è in fuga e le persone costrette ad abbandonare le proprie case sono il doppio rispetto al 2011, quando il totale era poco meno di 40 milioni;

Più di due terzi di tutte le persone che sono fuggite all’estero provengono da soli cinque Paesi: Siria (6,7 milioni), Venezuela (4,0 milioni), Afghanistan (2,6 milioni), Sud Sudan (2,2 milioni) e Myanmar (1,1 milioni).

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Interno di un campo rifugiati nel nord dell’Iraq. By Enno Lenze from Berlin, Germany – UNHCR Camp, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=38310635

La stragrande maggioranza dei rifugiati del mondo – quasi nove rifugiati su dieci (86%) – sono ospitati da Paesi vicini alle aree di crisi e da Paesi a basso e medio reddito. I Paesi meno sviluppati hanno dato asilo al 27% del totale.

Per il settimo anno consecutivo, la Turchia ha ospitato il numero più alto di rifugiati a livello mondiale (3,7 milioni di rifugiati), seguita da Colombia (1,7 milioni, compresi i venezuelani fuggiti all’estero), Pakistan (1,4 milioni), Uganda (1,4 milioni) e Germania (1,2 milioni).

Le domande di asilo in attesa a livello globale sono rimaste ai livelli del 2019 (4,1 milioni), ma gli Stati e l’UNHCR hanno registrato collettivamente circa 1,3 milioni di domande di asilo individuali, un milione in meno rispetto al 2019 (43% in meno).

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