“Searching Eva”, a Berlino presentazione del film su Eva Collé, performer, modella, sex worker

Il 27 novembre, direttamente dalla Berlinale – Panorama Dokumente, verrà presentato Searching Eva di Pia Hellenthal.

Eva Collé è una performer, una modella, una personalità del web, una sex worker e la protagonista di Searching Eva, il diario visivo della regista.
Eva riflette su chi è veramente: scrive e parla di temi intimi, mostra il suo corpo in diverse pose. Il corpo è un oggetto di particolare interesse per lei, così come le divisioni sociali e l’etichette, di cui vorrebbe sbarazzarsi una volta per tutte.

La sua narrazione su Berlino e sui luoghi che frequenta presenta un’energia non convenzionale e mostra un approccio interessante all’identità contemporanea, in cui la sovrapposizione tra il virtuale e il reale scopre tutto, ma nello stesso tempo costringe le persone a pericolose finzioni esistenziali.

Dopo il film, Giulia Malatrasi, co-autrice del film, sarà presente per un incontro con il pubblico. Nell’evento ufficiale di Facebook potete trovare altre informazioni.

Il film è presentato da Visionär Monthly Screenings, ormai alla terza stagione, che ha avuto il via il 28 agosto presso l’ACUDkino e andrà avanti fino al 29 gennaio.
Ogni ultimo mercoledì del mese – ad eccezione del mese di dicembre, in cui la proiezione si terrà l’11 – verrà proiettato un film realizzato da un promettente regista emergente. Verranno presentati al pubblico autori esordienti e nuove voci del cinema, con storie ed estetiche audaci, arrivando a sfidare il pubblico con visioni e narrazioni non convenzionali.

I primi film confermati per questo programma mensile affronteranno tematiche queer e prediligeranno sguardi femminili. Dal momento che le donne sono ancora sotto rappresentate nell’industria cinematografica, Visionär Monthly Screenings si propone di garantire loro lo spazio che meritano, con la speranza di vederle presto pienamente integrate nella selezioni dei festival più mainstream.

Quest’anno si celebra il 50° anniversario delle rivolte di Stonewall e questo impone una seria riflessione sull’identità e sulla libertà di genere, un tema molto caro ai curatori del festival e ancora oggi attuale, perché non in tutti i Paesi, purtroppo, i diritti di cui si parla sono garantiti e rispettati.

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