Blockupy: Ostend blindata attende l’arrivo dei manifestanti

Fotot: Alessandro Grassi / Il Mitte
Fotot: Alessandro Grassi / Il Mitte
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Bannerino_FrancoforteFrancoforte – Il 18 marzo si avvicina e la tensione cresce sulle rive del Meno. Da un lato la BCE desiderosa di festeggiare in grande stile l’apertura della nuova sede, dall’altro Blockupy – la sigla che raccoglie movimenti, associazioni e sindacati contrari alla politica europea – pronta alla disobbedienza civile perché stando a loro “non c’é niente da festeggiare”.

Con l’avvicinarsi dell’evento, vengono rese note le misure preventive delle forze dell’ordine nei confronti dei manifestanti. Secondo gli ultimi comunicati stampa, Ostend, la zona in cui sorge il palazzo della BCE sarà di fatto militarizzata e chiusa ai non residenti per un perimetro ben più ampio dei confini della controversa sede già nei giorni precendenti all’evento.

La Sicherheitszone – alla lettera zona di sicurezza – sarà delimitata da un lato dal ponte di Ignatz Bubis e dall’altro dal porto di Ostend. I residenti dovranno convivere con più di un disagio: bus e tram seguiranno per tutta la settimana percorsi alternativi. Nel quartiere saranno predisposti diversi check-point e i cittadini potranno circolare “liberamente” solo con un documento.

Gli studenti del liceo Gagern, che proprio nella settimana in questione, hanno in programma i loro esami di stato, saranno costretti a spostarsi a Riedberg per adempiere gli obblighi scolastici.

Blockupy ha già criticato aspramente le misure adottate dalla polizia. I manifestanti temono gli effetti dell’ossessione securitaria, che potrebbero condurre a una criminalizzazione delle proteste e una eventuale giustificazione della violenza nei confronti dei manifestanti.Gli organizzatori della manifestazione contro la politica della BCE hanno da tempo e con una certa regolarità dichiarato che la protesta sarà pacifica e le azioni saranno ispirate dai principi della disobbedienza civile.

È bene ricordare che il 18 marzo sará anche e soprattutto una manifestazione europea, in cui cittadini  provenienti da tutta Europa eserciteranno il loro diritto a manifestare. Tuttavia non si può dire che saranno ben accolti. Le istituzioni francofortesi hanno infatti rigettato la richiesta di Blockupy di usufruire di alcune strutture pubbliche, al fine di garantire a tutti i manifestanti un posto dove dormire.

Gli organizzatori della protesta allora stanno facendo appello ad associazioni e privati cittadini perché mettano a disposizione i propri spazi per i manifestanti provenienti da altre città tedesche ed europee.

Sicuramente la presa di posizione delle istituzioni francofortesi, non fa onore alla tradizione cosmopolita e umanitaria della città. La rigidità della governance europea è in questo senso paradigmatica. L’idea che esista solo una via e che questa vada protetta con ogni mezzo è assolutamente antidemocratica.

Dall’altra parte non ci sono pericoli, ma cittadini europei che vogliono prendere parte alla res pubblica europea. La ripetizione dell’aggettivo europeo non è in questo caso da addebitare a una carenza lessicale quanto animata dal desiderio che il 18 marzo sia davvero una giornata del cittadino europeo per l’Europa.

Ruggiero Gorgoglione

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