Francoforte

18 Marzo: inaugurazione della nuova sede della BCE, Blockupy si mobilita

Foto © Dinu Dominic Manns / Flickr / CC BY 2.0
La nuova sede della BCE vista dal lato sud del Meno. Foto © Dinu Dominic Manns / Flickr / CC BY 2.0

Bannerino_FrancoforteFrancoforte – Blockupy ha annunciato una giornata di lotta, controcultura e controinformazione in occasione dell’inaugurazione della nuova sede della Banca Centrale Europea a Ostend prevista per il 18 marzo 2015.

L’apertura della nuova sede era inizialmente prevista per l’autunno del 2014, ma a causa di alcuni ritardi nei lavori, la direzione della BCE ha deciso di rinviare l’apertura ufficiale, ora fissata appunto il 18 marzo. Nonostante il rinvio, la “federazione” di Blockupy decise, nello scorso autunno, di non rinunciare alla giornata di mobilitazione prevista il 22 Novembre. In quell’occasione i manifestanti riuscirono a eludere il blocco delle forze dell’ordine e a penetrare nell’area interna del nuovo edificio, profanando il tempio del governo capitalistico europeo con vernice colorata.

Blockupy, è bene sottolinearlo, più che un vero e proprio movimento è una rete di movimenti eterogenei internazionali che si oppongono all’attuale governance europea e in particolar modo alle politiche di austerity che stanno letteralmente impoverendo i cittadini europei, in particolar modo quelli dell’area mediterranea. Oltre al tema della governance economica dell’UE, Blockupy si propone anche di contrastare le norme securitarie sempre piú restrittive e liberticide nei confronti di rifugiati, profughi e migranti.

Quest’ultimo aspetto segna una differenza sostanziale e qualitativa tra Blockupy e i movimenti regressivi, xenofobi e antieuropeisti come Pegida e affini. Mentre questi ultimi vogliono limitare l’europeismo a favore dei nazionalismi e ambiscono a introdurre una legislazione binaria tra cittadini nazionali/europei e migranti; Blockupy critica l’attuale forma del governo europeo e chiede piú democrazia e solidarietá oltre che un estensione dei diritti senza distinzione di nazionalità.

Riassumendo brevemente, possono essere definiti tre macrocosmi che agitano le strade europee. I movimenti sul modello Pegida o dell’italiana Lega Nord, vogliono un’Europa limitata e chiusa, in cui si ristabilisca il modello del dominio nazionale. L’attuale governance europea che concepisce l’Europa secondo una razionalità rigidamente economica, in cui i capitali girano liberamente e determinano le vite dei cittadini, nonché la loro mobilità. E infine i movimenti, tra cui appunto Blockupy, che chiedono una politica di emancipazione, che si proponga in primis di sostenere i bisogni dei cittadini, nonché una maggiore partecipazione al processo decisionale.

Di qui nasce l’esigenza di “colpire” simbolicamente la sede della BCE, simbolo della burocrazia economico-politica europea. Bisogna anche cogliere un aspetto politico non irrilevante nel trasferimento della BCE. L’attuale sede si trova al centro della città, fa parte di essa, è un elemento tra tanti. L’ormai prossima sede è ai margini, lontana sì dal quartiere finanziario e differenziata dalle banche private che lo popolano, ma anche chiusa in se stessa in un quartiere destinato a ospitare l’élite burocratica europea. Anche architettonicamente e territorialmente, la prossima sede della BCE dà l’impressione pratica di volersi chiudere ai cittadini, mostrandosi di fatto come l’incarnazione del castello kafkiano.


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L’assalto simbolico al castello BCE programmato da Blockupy prevede innanzitutto di impedire la festa di inaugurazione prevista nella mattina del 18 Marzo. “Non c’è niente da festeggiare nell’impoverimento dei cittadini europei” vogliono dire quelli di Blockupy. Oltre al blocco presso la nuove sede, sono in programma una discussione pubblica sul futuro assetto dell’Europa vista dai cittadini e una dimostrazione nel pomeriggio. Ulteriori informazioni sul programma delle azioni e iniziative di Blockupy saranno date nelle prossime settimane in prossimitá dell’evento.

Ruggiero Gorgoglione

 

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