«Berlino ha vietato Airbnb»: cosa c’è di vero?

[© Matt Biddulph / Flickr / CC BY SA 2.0]
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Tony Paterson, giornalista del quotidiano inglese The Independent, pare non avere dubbi: con l’inizio del 2014, la storia d’amore tra Berlino e Airbnb si sarebbe definitivamente conclusa.

La città, secondo quanto scrive Paterson, avrebbe introdotto una nuova normativa per limitare il numero di case messe a disposizione di viaggiatori e turisti, vietando gli affitti a breve termine e penalizzando coloro che violeranno questa legge con salatissime multe (fino a 50mila euro). Ma è davvero così?

Bisogna, innanzitutto, fare un po’ di chiarezza. È vero che Berlino sta per introdurre una nuova legislazione, in discussione già da tempo, e che questa legislazione sarà effettiva fin da subito. È bene precisare, però, i termini di questa nuova regolamentazione e come essi andranno a influire sul futuro degli affitti a breve termine.

Berlino ha davvero deciso di impedire gli affitti a breve termine? La risposta è no. La città ha soltanto deciso di limitare il numero di questi stessi affitti, costringendo chiunque abbia un appartamento in affitto sulla piattaforma Airbnb (o simili) a regolarizzare la propria posizione entro il primo gennaio 2016.

Prima del 2016, dunque, i locatori, secondo quanto previsto dalla nuova legge, avranno due opzioni: trovare un affittuario a lungo termine (almeno due mesi), oppure chiedere agli uffici comunali un permesso speciale per continuare ad affittare il proprio appartamento per brevi periodi di tempo (da effettuare entro il luglio 2014). Non è chiaro a chi verrà concesso questo permesso, né quanti permessi saranno rilasciati in totale.

Ci sono alcune eccezioni: durante i weekend saranno ancora permessi gli affitti a brevissimo termine, mentre studenti e stagisti saranno esentati dagli obblighi, ha scritto Focus.

L’unica certezza è che Berlino, attraverso la legge, vorrebbe ridurre in modo consistente il numero di appartamenti adibiti ad affitto turistico (re-immettendone circa 12.000 sul mercato degli affitti). La notizia non è piaciuta ai proprietari di 9Flats, HouseTrip, Wimdu, tre siti simili a Airbnb, che hanno creato un gruppo di protesta per chiedere la rimozione della legge.

Anche sui giornali tedeschi, in questi giorni, vige molta confusione sul nuovo provvedimento e sulla sua entrata in vigore. Noi vi terremo aggiornati, non appena altre novità verranno rese pubbliche.

4 COMMENTS

  1. Leggendo la legge non ho trovato l’informazione che riportate nell’articolo : “Prima del 2016, dunque, i locatori, secondo quanto previsto dalla nuova legge, avranno due opzioni:trovare un affittuario a lungo termine (almeno due anni)”. nella legge si parla di minimo 2 mesi, non due anni. Potreste citare la fonte dei due anni per favore? grazie

  2. da noi invece non si capisce niente,casa vacanze .bed e breakfast,ogni regione poi fa a se è non ci sono normative chiare per mettersi in regola! forse lo fanno apposta per poi multare le gente con qualche pretesto!

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