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Cancellata la riforma che permetteva di acquisire la cittadinanza tedesca dopo 3 anni

Il Ministro degli Interni tedesco Alexander Dobrindt (CSU) ha assunto l’incarico con uno scopo preciso: irrigidire tutte le norme sull’immigrazione e annullare qualsiasi apertura messa in atto dal governo precedente. Fra i suoi obiettivi, fin dall’inizio, c’era la riforma dell’ex Ministra Nancy Faeser (SPD), la quale aveva accelerato i tempi della naturalizzazione, permettendo agli stranieri particolarmente integrati di ottenere la cittadinanza tedesca dopo soli tre anni. Ora, con i voti di CDU, SPD e AfD, questa norma è stata cancellata: il requisito minimo torna a cinque anni di residenza regolare. Una decisione che ha scatenato reazioni veementi tra i banchi dell’opposizione.

Prima del giugno 2024, chi voleva diventare cittadino tedesco doveva aspettare almeno otto anni. La riforma Faeser aveva portato il minimo a cinque anni, con la possibilità di scendere a tre per chi avesse dimostrato un’integrazione eccellente. Adesso, questa possibilità non esiste più. Resta invece intatta la possibilità, introdotta dalla riforma Faeser, di mantenere la doppia cittadinanza.

Le ragioni del dietrofront secondo il governo

Dobrindt ha difeso la scelta di abolire la riforma, sostenendo che la cittadinanza tedesca debba rappresentare il traguardo di un percorso di integrazione e non un incentivo “per l’immigrazione irregolare. La riforma del governo precedente sarebbe stata, secondo il Ministro, completamente sbagliata e avrebbe creato divisioni e instabilità, senza risolvere il problema della carenza di manodopera qualificata.

Dall’altra parte dello schieramento politico, le reazioni sono state durissime. Filiz Polat, deputata dei Verdi, ha parlato di scelta “miope e dannosa” e ha affermato che chi rispetta i già severi requisiti per l’acquisizione della cittaidnanza va premiato, non punito, altrimenti si finisce per scoraggiare proprio le persone che la Germania ha bisogno di trattenere.

Ancora più duro Ferat Kocak (Die Linke), che ha accusato la maggioranza di “normalizzare l’odio di AfD”. La sua contro-proposta va anche oltre la riforma Faeser: diritto di voto per tutti i residenti dopo cinque anni, anche per coloro che non hanno acquisito la cittadinanza tedesca.

Sonja Eichwede dell’SPD ha invece fatto notare come la riforma di Dobrindt vada a intervenire su un elemento che non è neppure particolarmente rilevante sul piano pratico: i casi di naturalizzazione accelerata erano comunque pochissimi. La vera conquista da preservare, sostiene, è la doppia cittadinanza, che non viene intaccata dalla nuova legge.

Quante persone hanno ottenuto la cittadinanza tedesca con la procedura accelerata della riforma Faeser?

Secondo i dati raccolti dallo studio ARD nell’estate 2025, la procedura di naturalizzazione accelerata avrebbe avuto un impatto modesto. A Berlino, appena 573 persone hanno acquisito la cittadinanza tedesca dopo tre anni: appena l’1,02% del totale. E nel 2025 questa percentuale era addirittura calata rispetto all’anno precedente.

In Baviera i numeri sarebbero ancora più bassi. Fino ad aprile, si sarebbero registrati appena 78 casi, lo 0,14% del totale. Nel Baden-Württemberg, sedici persone nel 2024, mentre il 2025, i dati non sarebbero ancora disponibili.

Preoccupazioni per il mercato del lavoro

Ma c’è chi vede conseguenze concrete dietro questa scelta politica. Elke Ronneberger, presidente di Diakonie Deutschland, ha lanciato un avvertimento: il Paese ha bisogno urgente di lavoratori qualificati. Se questi vedono che l’integrazione viene ostacolata invece che favorita, guarderanno altrove, verso altri stati europei o extra-europei con politiche più accoglienti.

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