Armi biologiche in mansarda: il sospetto ha 16 anni
In Sassonia, un ragazzo di 16 anni è stato trovato in possesso di sostanze tossiche talmente pericolose da poter essere considerate come armi biologiche. Il sospetto potrebbe dunque addirittura aver violato la legge sul controllo delle armi da guerra.
La perquisizione, condotta dalla polizia nella fattoria dei genitori, ha infatti rivelato che il ragazzo avrebbe fabbricato e stoccato in una mansarda diverse fiale di una miscela contenente ricina e aconitina, tra le tossine più letali al mondo. La ricina è stata già usata in passato in diversi atti terroristici.
Ricina e aconitina in mansarda: armi biologiche nelle mani di un sedicenne?
La fattoria, situata a Zeithain, è stata perquisita dalle autorità fin dal primo mattino e l’intera area è stata delimitata da un cordone di sicurezza. Nonostante la gravità dei sospetti, il giovane è al momento non detenuto, conformemente alle normative che disciplinano la procedura penale per i minori.
Secondo quanto riferisce la polizia criminale della Sassonia, tuttavia, per quanto incensurato, il sedicenne sarebbe comunque già noto alle forze dell’ordine. Il quotidiano die WELT, infatti, ha riferito che nel dicembre scorso, durante una retata allo stesso indirizzo, era stato già individuato un mix di ricina.
La sostanza viene estratta dai semi della pianta di ricinella, diffusa soprattutto nel nord-est dell’Africa e nel Medio Oriente, ma è coltivata come pianta ornamentale anche in Europa, soprattutto in aree verdi pubbliche. I semi a forma di fagiolo sono tra le sue parti più velenose.
Il consumo di ricina può comportare sintomi quali mal di testa, crampi e, nei casi più gravi, può portare alla morte entro pochi giorni. Parimenti nociva è l’aconitina, che secondo l’Istituto federale per la valutazione dei rischi (BfR) sarebbe presente nell’aconito napello, e che per gli adulti potrebbe risultare letale persino in quantità di pochi milligrammi. Per questo, è considerata più velenosa della stricnina.
