Controlli alle frontiere in Germania: oltre 13.000 respingimenti nel 2024

In Germania, in questo momento, tutti parlano di politiche migratorie, anche i partiti che tradizionalmente non mettono il problema al centro delle loro agende elettorali. In linea di massima, si registra una notevole insoddisfazione con le scelte operate dal governo Scholz. Quali sono stati gli effetti reali di queste politiche? Un recente rapporto ha analizzato i risultati dei primi 140 giorni di controlli alle frontiere.
In 4 mesi e mezzo di controlli alle frontiere, respinte 13.786 persone
La Germania ha implementato verifiche sistematiche su tutti i suoi confini a partire da settembre 2024, all’epoca la misura fu fortemente voluta e annunciata dalla Ministra dell’Interno Nancy Faeser (SPD). Secondo un rapporto recentemente diffuso dalle forze dell’ordine coinvolte in queste operazioni, da allora, la Polizia Federale ha rilevato 22.243 ingressi irregolari nel paese. Di questi, 13.786 persone sprovviste di documenti idonei sono state respinte alla frontiera, mentre 518 trafficanti di esseri umani sono stati identificati e arrestati. Le operazioni hanno inoltre portato all’esecuzione di 3.306 mandati di arresto pendenti e all’individuazione di 396 soggetti legati all’estremismo o all’islamismo.
I dati mostrano una tendenza al ribasso negli ingressi non autorizzati in Germania. A gennaio 2025, per esempio, se ne sono registrati 5.147, in calo rispetto ai 6.906 del gennaio 2024 e ai 7.588 del gennaio 2023. Nel gennaio 2022 la cifra era ancora inferiore, attestandosi a 4.440. Il totale degli ingressi irregolari per l’intero 2024 è stato di 83.572, mentre nel 2023 si era raggiunta quota 127.549. Dal 2021 la Polizia federale ha contato complessivamente 365.891 ingressi irregolari.
Le verifiche sistematiche, avviate il 16 settembre 2024, interessano tutti i valichi terrestri tedeschi. I controlli ai confini con Francia, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo e Danimarca si sono aggiunti a quelli già in vigore con Polonia, Repubblica Ceca, Austria e Svizzera. Queste misure, non previste dall’accordo di Schengen, sono consentite solo temporaneamente. L’intento politico dichiarato è quello di contenere la migrazione irregolare.