FDP contro Verdi: “Basta moralismo. Denigrare Trump ci sta costando caro”

In base ai più recenti sondaggi potrebbero addirittura non entrare in parlamento, ma questo non spegne la foga dei politici liberali, che optano per una campagna elettorale agguerrita e “muscolare”. Alla vigilia delle elezioni del Bundestag, che si terranno a febbraio del 2025, l’FDP ha infatti lanciato una bordata contri i Verdi, accusandoli di fare del “moralismo” nella politica estera e di aver rovinato i rapporti con il neopresidente degli USA Donald Trump.
Il capogruppo Christian Dürr, ad esempio, ha sottolineato la necessità di un cambio di rotta economico per garantire una ripresa sostenibile e ha evidenziato l’importanza di abbandonare l’atteggiamento moralizzatore verso gli alleati, specialmente in vista del secondo mandato di Trump. Sulla stessa linea si è posto anche il leader del partito, l’ex ministro delle finanze Christian Lindner.
I liberali accusano la politica estera dei Verdi e chiedono migliori rapporti con Trump
“Le dichiarazioni denigratorie e il moralismo in politica estera dei Verdi devono finire, perché danneggiano le nostre relazioni con gli Stati Uniti” ha dichiarato Dürr, sostenendo che la Germania debba spingere per un nuovo inizio nelle relazioni transatlantiche. “Dobbiamo smetterla di fare la morale ai nostri alleati” ha inoltre dichiarato, proponendo di concentrarsi piuttosto su un approccio più pragmatico, per rafforzare i legami con Washington e aiutare la ripresa economica tedesca.
Secondo Dürr, insomma, la politica estera dovrebbe seguire interessi concreti e non “lezioni morali”, che rischierebbero di alienare a Berlino partner strategici.
Il leader dell’FDP, Christian Lindner ha espresso opinioni analoghe. “È chiaro che la politica estera dei Verdi ha approfondito la frattura con il nostro più importante alleato, gli Stati Uniti, attraverso la sua unilateralità” ha dichiarato alla Bild il candidato cancelliere dei liberali. “Le denigrazioni di Trump ci stanno costando caro” ha ribadito.
Inoltre, Lindner ha rivolto critiche anche al cancelliere uscente Olaf Scholz. Su X, l’ex ministro delle finanze ha accusato Scholz di “agitarsi come un uomo che sta annegando”. “Deve smetterla di mettere i pensionati contro il popolo ucraino” ha aggiunto, sottolineando che se la Germania ha speso 4,6 miliardi in meno per le sue forze armate rispetto a quanto previsto preventivamente, 3 miliardi non dovrebbero rappresentare un problema.
Sullo sfondo, c’è la questione del pacchetto di 3 miliardi aggiuntivi di euro da destinare ancora a Kiev e che in questi giorni vede uno scontro acceso tra SPD e FDP, sul modo in cui coprire la spesa.