Berlinale politica: sul red carpet messaggi contro AfD e per il cessate il fuoco

Berlinale 2024
La modella senegalese Papis Loveday, a sinistra, posa sul red carpet della Berlinale con un cartello con la scritta "No racism no AfD", insieme all'attrice tedesca Pheline Roggan, a destra, che indossa una collana con la scritta "FCK AFD". 15 febbraio 2024. Foto: EPA-EFE/CLEMENS BILAN

Durante l’inaugurazione della 74a edizione della Berlinale, il tappeto rosso è stato animato dalle stesse tensioni politiche che hanno caratterizzato la settimana prima dell’inizio del festival. In questo caso sono state diverse personalità del mondo dello spettacolo tedesco a prendere posizione contro l’estremismo di destra, facendo eco a una controversia che aveva preso piede inseguito all’invito a diversi politici di AfD, prima esteso e poi ritirato per via delle forti polemiche.

Il red carpet della Berlinale contro AfD

Tra le celebrità che hanno scelto di utilizzare questa occasione per protestare pubblicamente contro l’estrema destra, troviamo un folto gruppo di attori e attrici di grande notorietà a livello nazionale, come Jella Haase e Katja Riemann, che dal red carpet hanno gridato “Difendiamo la democrazia”.

Molti partecipanti hanno scelto di indossare badge con la dicitura “Berlinale contro l’estremismo di destra”, altri hanno optato per gesti anche più eclatanti. L’attrice Pheline Roggan, per esempio, sfoggiava una collana con la scritta “Fck AfD“, un chiaro messaggio di disapprovazione nei confronti del partito di estrema destra. Papis Loveday, modella e imprenditrice, ha sollevato un cartello con la scritta “No al razzismo! No AfD!”.


Leggi anche:
Centinaia di migliaia di tedeschi contro l’estrema destra: 100.000 solo a Berlino

Numerose celebrità hanno inoltre espresso il loro sollievo per l’assenza di rappresentanti dell’AfD all’evento, sottolineando l’importanza del ruolo politico che la Berlinale riveste nel contesto culturale e sociale tedesco. Tra questi, l’attrice Emilia Schüle e il regista Wim Wenders, che ha lodato l’impegno politico del festival nel promuovere valori di inclusione e tolleranza.

La protesta dopo l’inchiesta di Correctiv

Il dibattito sull’estremismo di destra e sull’AfD è particolarmente acceso in questi giorni, a seguito di un incontro dell’estrema destra radicale tenutosi a Potsdam lo scorso novembre, del quale ha parlato un’inchiesta della redazione Correctiv. A questo incontro hanno partecipato anche esponenti dell’AfD e membri della CDU e della Werteunion, e la rivelazione dei temi che sono stati discussi in quell’occasione ha innescato una serie di manifestazioni in tutto il Paese, portando in piazza milioni di persone.

Durante la serata di apertura, diversi partecipanti hanno anche sollevato cartelli in memoria delle vittime dell’attentato razzista di Hanau del 2020, in coincidenza con l’anniversario che ricorreva il 19 febbraio.

Le azioni sul tappeto rosso sono state organizzate nel quadro di una scelta politica precisa del festival. “Respingendo l’AfD, la Berlinale si è chiaramente posizionata contro l’estremismo di destra in Germania. Durante la serata inaugurale, la Berlinale invita un gruppo di cineasti sul tappeto rosso per lanciare un messaggio a favore della democrazia, della diversità e della convivenza pacifica”, si legge in un comunicato dell’organizzazione.

Quelli contro l’estrema destra non sono stati i soli messaggi di protesta emersi durante l’inaugurazione del festival. Per esempio, la produttrice cinematografica danese Katrin Pors, che fa parte della giuria del Premio GWFF per la migliore opera prima, ha indossato un abito con uno striscione appuntato sulla schiena recante la scritta “Ceasefire now”, in riferimento al conflitto in Medio Oriente.

P.S. Se questo articolo ti è piaciuto, segui Il Mitte su Facebook!