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“Nessuna voglia di fare sconti”: uscito “Friedhof”, nuovo album della band I-Taki Maki

Un viaggio. Questo è “Friedhof“, il sesto album del duo italiano residente a Berlino I-Taki Maki, da oggi interamente disponibile dopo i tre singoli di lancio (Fleeting Birds, Never Ever e The Bank).

“Friedhof”, esce oggi il sesto album de I-Taki Maki

Nelle otto tracce che lo compongono, l’album racconta storie di disagio causate dalle difficili situazioni socio-economiche che caratterizzano i luoghi raccontati in ogni brano. Stilisticamente, atmosfere post-punk e sonorità a tratti “acide” fanno da contraltare a una malinconica dolcezza, che permea l’intero lavoro e si esprime in modo penetrante e a tratti onirico.

I-Taki Maki

“Arrangiamenti volutamente scarni, atmosfere decadenti e nessuna voglia di fare sconti, a costo di sembrare brutali“: così I-Taki Maki sintetizzano il senso di quest’ultimo lavoro. La loro priorità è lanciare un messaggio: “un altro mondo è possibile”. Sperando che arrivi il più lontano possibile, come una pietra lanciata nel buio.

Un album nato in pandemia. Nel frattempo NON ne siamo usciti migliori

L’album è nato in pandemia, in un periodo irreale, con un mondo chiuso in casa e mentre tutti dicevano che ne saremmo usciti migliori, I-Taki Maki riflettevano su quello che li circondava. Poi, la fine dell’emergenza. “La routine si riappropriava delle nostre vita e diventava evidente che il ritorno alla normalità sarebbe stato ben diverso da quello che ci eravamo ripromessi” dicono Mimmi (voce, batterie, percussioni) e strAw (chitarra, voce, tastiere).

I-Taki Maki
I-Taki Maki. Foto di Marco Matera

Dalla Palestina ai confini con il Messico: un album che dà voce agli ultimi

E allora “Friedhof” ha ribadito la sua missione, come e più di prima. Un viaggio, si è detto, ma anche un cammino, fra le macerie di un’umanità che si sgretola, ma alimentato dalla speranza. “Friedhof” ci mostra angoli della società che facciamo finta di non vedere, creati da un modello che a volte genera disuguaglianze inaccettabili, lasciando indietro i più deboli.

Crisi palestinese, tragedia climatica, la bellezza naturale del confine tra Stati Uniti e Messico, che diventa inferno, per chi vuole attraversarlo, gli orrori del darknet e l’incubo di chi muore in mare: troverete questo e molto altro, in questo album, che di fatto dà voce a tutti coloro che la società tiene ai margini e conferma l’impegno de I-Taki Maki. Talentuosi come pochi, ma molto di più di questo.

I-Taki Maki (1)
I-Taki Maki. Foto di Marco Matera

Biografia della band

I-Taki Maki è un duo alternative rock composto da Mimmi (voce, batterie, percussioni) e strAw (chitarra, voce, tastiere).

Attivo dal 2012, il progetto fa base a Berlino dal 2015, ed è contraddistinto da un forte impegno civile, che si riflette nei loro brani. Con un un sound molto particolare, fatto di influenze postpunk e slowcore e arrangiamenti minimali, il duo riesce a creare universi sonori profondi e coinvolgenti.

Negli anni, I-Taki Maki si sono esibiti in decine di live in tutta Europa, decidendo però di rimanere sempre completamente indipendenti.

Legata a doppio filo all’attività de I-Taki Maki, c’è quella di scrittrice di Mimmi (Maria Mazzocchia, all’anagrafe), che ha pubblicato il libro “Come tutti gli uomini fanno”, ispirato proprio ai brani del duo, in cui si affrontano temi come la migrazione e la crisi climatica, problema, quest’ultimo, che sta portando intere aree del mondo verso la catastrofe.

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