Il Museo della Fotografia di Berlino: dalle origini a Helmut Newton
Se amate la fotografia, a Berlino c’è un museo che non potete assolutamente perdervi. Stiamo parlando, ovviamente, del Museo della Fotografia, aperto nel 2004, che ospita la collezione di fotografia della Biblioteca d’Arte e quella della Fondazione Helmut Newton, oltre a diverse mostre temporanee. I suoi 2.000 metri quadrati di spazio espositivo ospitano fotografie di tutte le epoche e gli stili, dagli albori del genere fino alle più ardite sperimentazioni degli artisti contemporanei.
Il Museo della Fotografia, la Fondazione Helmut Newton e la collezione della Biblioteca d’Arte
Nei due piani inferiori dell’edificio troverete la mostra permanente permanente “Helmut Newton’s Private Property“, che da anni riscuote successo, e mostre sul lavoro di Helmut Newton, della sua musa Alice Springs e di alcuni suoi stimati colleghi e amici. Qui troverete collezioni come “Helmut Newton: Sex and Landscapes”, “Newton, Nachtwey, Lachapelle: Men, War & Peace” e “Helmut Newton Polaroids”. Ogni collezione esplora aspetti diversi dell’espressione creativa di Newton, della sua vita e della sua carriera.
La collezione di fotografia della Biblioteca d’Arte, invece offre al primo piano mostre che raccontano il mezzo fotografico in un’ampia varietà di temi e sfaccettature. Il patrimonio di questa collezione spazia dai primissimi esempi di fotografia al Pittorialismo novecentesco e alle sperimentazioni degli ‘20, fino a oggi. Qui sono stati esposti artisti del calibro di Raimund Kummer, M+M, Philipp Schönborn, Boris Hars-Tschachotin e Hannes Nehls, Regina Schmeken, Reiner Leist, Raymond Depardon e Simone Mangos. Spesso, le installazioni sono state utilizzate per dialogare con lo spazio fisico dell’esposizione, nello specifico, con i segni lasciati dalla distruzione quasi completa della Kaisersaal durante la seconda guerra mondiale, la cui ristrutturazione si è protratta fino al 2010. Le mostre che vengono ospitate qui non mancano mai di esplorare i confini della fotografia, non di rado mettendo in discussione il rapporto del mezzo con la scultura e il cinema, la religione e la storia, ma più in generale tutti gli aspetti della società contemporanea in continuo mutamento.
Leggi anche:
A Berlino c’è una splendida collezione di sculture, che puoi visitare gratis
Se decidete di programmare una visita, vi consigliamo di visitare sempre il sito ufficiale, per scoprire quali mostre temporanee siano in corso: scoprirete un programma espositivo multiforme, che attinge alle ricche collezioni fotografiche dello Staatliche Museen zu Berlin, ma presenta anche opere di fotografi di spicco e temi importanti della storia della fotografia.
L’edificio
L’imponente edificio che ospita il museo si trova sulla Jebensstraße, di fronte alla stazione ferroviaria Zoologischer Garten, nel quartiere di Charlottenburg, e fu costruito nel 1908/09 su progetto di Heino Schmieden e Julius Boethke. All’inaugurazione del 2 settembre 1909 partecipò il Kaiser Wilhelm II. L’edificio neoclassico fungeva da casinò per il corpo degli ufficiali della Landwehr-Inspektion Berlin. L’intero complesso era dedicato allo svago e al relax degli ufficiali: qui si trovavano infatti un ristorante, camere per gli ospiti, diverse sale per banchetti, tra cui la Kaisersaal, piste da bowling e un poligono di tiro. Tanto opulento era l’interno, quanto sobrio l’esterno, quasi a voler coprire con un velo di modestia i fasti dell’Art Nouveau.
Nel 1950, il Senato di Berlino acquistò l’edificio, gravemente danneggiato dai bombardamenti, e lo destinò a ospitare le collezioni dell Biblioteca d’Arte e della “Galleria del XX secolo”. Tra il 1978 e il 1986, anche la Berlinische Galerie utilizzò l’edificio di Charlottenburg. Da quando la biblioteca d’arte si è trasferita nel nuovo edificio del Kulturforum nel 1994, nell’edificio di Jebensstraße sono stati spostati i depositi e i laboratori del Museo delle Culture Europee e della Alte Nationalgalerie.
La Fondazione Helmut Newton è entrata in campo poco prima dell’apertura del 2004.
P.S. Se questo articolo ti è piaciuto, segui Il Mitte su Facebook!