La violenza sessuale nelle zone di conflitto diventa un crimine di guerra in Germania

crimine di guerra

I crimini di guerra, nel sistema giuridico tedesco, vengono considerati in modo diverso rispetto agli altri reati. A cambiare è soprattutto la giurisdizione. Un crimine di guerra, infatti, può essere giudicato in Germania anche se è stato commesso in un altro Paese. È stato questo il caso, per esempio, della condanna all’ergastolo di Moafak D., un palestinese riconosciuto colpevole di crimini di guerra commessi in Siria nel 2014. Un disegno di legge del Ministero della Giustizia, approvato mercoledì dal consiglio federale tedesco, ha ora apportato una modifica significativa al diritto penale internazionale, riconoscendo anche la violenza sessuale nelle zone di conflitto come crimine di guerra e crimine contro l’umanità. Lo stesso status sarà conferito alle pratiche della schiavitù sessuale e dell’aborto forzato.

Questa decisione, lungi dall’essere una scelta “simbolica” o meramente di principio, punta ad avere conseguenze pratiche molto precise, poiché permetterà alle autorità tedesche di perseguire tali reati anche se sono stati commessi in altri paesi, in base ai principi del diritto internazionale.

Lisa Paus: “Riconoscere la violenza sessuale come crimine di guerra permette alle vittime di avere parte attiva nel procedimento penale”

La Ministra della Famiglia Lisa Paus (Verdi) ha definito questa decisione un “chiaro segnale di protezione contro la violenza sessuale”. Ha aggiunto che le vittime di questi crimini avranno maggiori possibilità di partecipare attivamente al procedimento penale.

Il nuovo regolamento è anche una risposta alle atrocità commesse durante l’attacco russo all’Ucraina e durante il conflitto in Medio Oriente. La Ministra Paus, in particolare, ha espresso orrore per la violenza sessualizzata messa in atto contro donne ebree durante l’attacco di Hamas contro Israele dello scorso 7 ottobre.

Il disegno di legge mira inoltre a rafforzare i diritti delle vittime di altri crimini internazionali, come il genocidio, concedendo a loro e ai loro familiari il diritto di esercitare un’azione penale accessoria. In questo modo, potranno unirsi al procedimento condotto in Germania come querelanti comuni e, se ammessi, avranno diritto anche all’accompagnamento psicosociale durante il procedimento.

Le sentenze saranno disponibili anche in inglese, per facilitare l’informazione

Il governo tedesco intende anche favorire la “ricezione e la diffusione” dei principali processi di diritto penale internazionale in Germania. Di conseguenza, i giornalisti non di lingua tedesca avranno accesso a traduzioni delle sentenze e delle decisioni più rilevanti, che saranno disponibili anche in inglese.

Il Ministro della Giustizia Marco Buschmann (FDP) ha sottolineato l’importanza di mantenere il diritto penale internazionale e quello tedesco al passo con le vicende reali. La nuova risoluzione è un passo in questa direzione, dal momento che, come ricordato dalla Ministra Paus in una dichiarazione all’agenzia di stampa AFP, la violenza sessuale, soprattutto contro le donne, viene usata da sempre nei conflitti, come arma tattica nel contesto di scontri armati o attività terroristiche.

P.S. Se questo articolo ti è piaciuto, segui Il Mitte su Facebook!