Il chitarrista dei Rammstein crea ansia nella fanbase: il commento alla fine del tour

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Knödelbaum, CC BY-SA 3.0 , via Wikimedia Commons

Nonostante le recenti controversie che hanno coinvolto principalmente Till Lindemann, il frontman dei Rammstein, i concerti della band sono andati avanti senza interruzioni, nelle ultime settimane, e molti registrando il tutto esaurito. L’ultima data del tour si è tenuta a Bruxelles, presso lo Stadio Re Baldovino, e non sembra aver fatto eccezione. Tuttavia, si è diffusa una certa perplessità tra i fan a causa di quanto scritto su Instagram da uno dei membri del gruppo e cioè dal chitarrista Richard Kruspe.

La criptica dichiarazione del chitarrista dei Rammstein: che vuole dire Richard Kruspe?

“Non so come sarà il futuro, ma in ogni caso sarà diverso” ha scritto Kruspe, creando una certa ansia tra i supporter. Lo si può verificare scorrendo la sezione commenti: “Non mi piace leggerlo” scrive un utente, mentre altri aggiungono “Sembra la fine della migliore band” e altri ancora “Non possiamo stare senza i Rammstein”, ma c’è anche chi chiede semplicemente “Diverso come?”. È questa la domanda chiave.

Le parole di Kruspe suonano sicuramente un po’ criptiche e creano un certo contrasto con la dichiarazione condivisa dallo stesso chitarrista circa otto settimane fa, sempre sul celebre social: “Restiamo uniti. Perché siamo una grande famiglia. E niente e nessuno può separarci. Possiamo farcela”. Questo apparente cambiamento di tono spinge molte persone a chiedersi quale sarà, da questo momento in poi, il futuro di una delle band più iconiche e influenti della scena musicale tedesca e non solo.

 

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Se da un lato la tempesta scatenatasi a partire dalle dichiarazioni di Shelby Lynn sembra non aver intaccato il volume d’affari generato dai concerti della band (i Rammstein continuano a far incassare i promoter e lo stesso Lindemann ha annunciato un tour da solista per la fine del 2023), tutti ignorano le ripercussioni che la vicenda può aver avuto all’interno della lineup.


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L’esternazione enigmatica di Kruspe, in questo senso, segue in ordine di tempo quella più ampia e articolata del batterista, Christoph Schneider. A giugno, Schneider, pur sostenendo di non ritenere che si fossero verificati reati durante le “feste” al centro polemiche, ci teneva a distinguere i party privati di Lindemann dagli after show ufficiali dei Rammstein e in generale prendeva le distanze dal cantante, parlando di un suo allontanamento dagli altri membri del gruppo.

Insomma, dopo l’ultimo concerto del tour di quella che è forse la più celebre band tedesca, ci si chiede se quello di Bruxelles possa essere anche l’ultimo concerto dei Rammstein.

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