Realtà virtuale al BER: potrete vivere il celebre “salto” di Conrad Schumann

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Foto scattata durante la mostra "The Leap - 1961" a Berlino, allestita presso il Deutsches Historisches Museum (Museo Storico Tedesco) dal 15 marzo al 5 aprile 2021. La mostra consisteva in un'installazione di realtà virtuale a 360 gradi, realizzata da Boris Hars-Tschachotin. Photo credits: EPA-EFE/CLEMENS BILAN

Da martedì, i passeggeri in transito al BER, l’aeroporto di Berlino, hanno la possibilità di vivere un’esperienza molto particolare, magari ingannando il tempo dell’attesa del loro volo. All’interno del Terminal 1, dietro i controlli di sicurezza, è infatti possibile rivivere in modo virtuale l’esperienza immortalata dalla foto, divenuta iconica, che catturò il salto oltre il filo spinato della guardia di frontiera Conrad Schumann. La foto fu scattata da Peter Leibing e divenne un simbolo di libertà.

Il “salto” di Conrad Schumann diventa realtà virtuale al BER

Era il 15 agosto del 1961 e da due giorni si stava costruendo il Muro di Berlino, che avrebbe diviso non solo una città e un Paese, ma il mondo intero. Poi, l’inaspettato. Una guardia di frontiera, Conrad Schumann, all’epoca 19 anni, decise di saltare il filo spinato e riparare all’ovest. Pochi secondi, un salto, un’immagine fissata per sempre nella memoria collettiva. L’esperienza virtuale offerta all’interno del BER consente di “vivere” la foto dalla doppia prospettiva di Schumann e del fotografo che immortalò la scena, con l’ausilio di visori VR. Le riprese sono state effettuate in Bernauer Strasse e gli attori hanno indossato una camera sulla testa, per garantire la soggettiva.

Le immagini sono incredibilmente vivide. Una giovane guardia di frontiera che cammina avanti e indietro fumando davanti a un filo spinato, in Bernauer Strasse. Le mani che tremano, mentre estrae dal pacchetto un’altra sigaretta. A un tratto, abbassa il filo spinato con lo stivale, mentre le altre guardie lo guardano. Nella sua mente, scorre un pensiero: “Non divido le famiglie e neanche io voglio essere murato“. A quel punto, un’auto della polizia si ferma dal lato ovest della barriera, Schumann prende la rincorsa e salta. E quell’immagine diventa storia.


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“L’immagine è nota, ma non avevo mai pensato a quello che è successo all’interno di quella situazione” ha commentato Aletta von Massenbach, responsabile dell’aeroporto BER.

Un video di cinque minuti costa 12,90 euro, mentre il prezzo per due ore è di 19,90 euro. Carsten Kollmeier, direttore del Museo della Guerra Fredda di Berlino, ci tiene a precisare che esperienze simili, con visori VR, sono normalmente molto più costose.

Presente anche una vetrina con una tuta spaziale come quella di Gagarin

Vicino alla postazione, c’è anche una vetrina con all’interno una tuta spaziale modellata su quella del cosmonauta russo Yuri Gagarin, il primo uomo a vedere la terra dallo spazio. Durante la Guerra Fredda, anche le conquiste spaziali, oltre che la corsa agli armamenti, erano un terreno su cui si scontravano Stati Uniti e Unione Sovietica. La tuta, però, a differenza dei visori VR, non è destinata a restare al BER. Tornerà infatti a breve al museo. “Top secret!!! Non scansionare questo codice“, si legge sotto uno dei codici QR attaccati alla vetrina e ovviamente la scritta ha l’esatto scopo di fare in modo che la gente lo scansioni. “Lo rende più interessante” ha commentato Kollmeier. La scansione, consente la visione di un video di Gagarin nello spazio.

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