Francia preme per deterrenza nucleare nell’UE: Baerbock però resta “fedele” agli Stati Uniti
La ministra degli esteri Annalena Baerbock ha espresso le sue riserve relativamente alle richieste del presidente francese Emmanuel Macron, che invoca una deterrenza nucleare europea.
La richiesta del presidente francese di rinnovare i colloqui in questa direzione è arrivata durante la conferenza sulla sicurezza di Monaco, tenutasi venerdì. Macron ci aveva già provato all’inizio del 2020 e anche all’epoca i partner europei, Germania inclusa, avevano reagito con cautela.
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La Francia torna sul tema della deterrenza nucleare europea
La Francia, che al momento l’unica potenza nucleare europea, chiede quindi di nuovo che l’Europa si emancipi dagli Stati Uniti e sia in grado di difendersi con armamenti nucleari propri e comuni. La ministra tedesca ha espresso però delle riserve a riguardo, ribadendo che la Germania ha sì avviato nuovi acquisti in questa direzione, ma sempre “nell’ambito della condivisione nucleare con gli Stati Uniti”. Queste dichiarazioni sono arrivate dopo un colloquio tenuto a Berlino con l’omologo filippino Enrique Manalo. Baerbock ha inoltre precisato che di questo tema si discuterà anche nell’ambito dei negoziati sul bilancio.
Alla luce dell’invasione russa dell’Ucraina, la ministra tedesca ha aggiunto che il governo federale sta lavorando intensamente al rafforzamento della difesa comune, nel quadro della NATO e dell’Unione Europea, e che la Germania sta lavorando anche a una strategia di sicurezza nazionale. In questo piano non rientrerebbe però, al momento, il discorso sulla deterrenza nucleare europea avviato da Macron.
In Renania-Palatinato bombe nucleari statunitensi
Al momento, la Germania ha nella base aerea di Büchel, in Renania-Palatinato, bombe nucleari americane e jet da combattimento atti a sganciarle. A questo proposito, peraltro, starebbe migliorando al qualità degli aerei e potrebbe sostituire i suoi Tornado con una flotta di Lockheed Martin F-35. Una scelta poco gradita alla Francia, perché andrebbe a rafforzare la presenza statunitense nell’ambito della difesa europea, rispetto alla quale Macron chiede una maggiore autonomia.
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