I carri armati Puma sono stati riparati, ma le critiche a Lambrecht non si fermano

Carri armati Puma Christine Lambrecht
epa09735753 La ministra tedesca della Difesa Christine Lambrecht (SPD) a bordo di uno dei carri armati Puma durante la sua visita alla 9ª Brigata Panzerlehr della Bundeswehr tedesca a Munster, nel nord della Germania, il 7 febbraio 2022. Foto: EPA-EFE/FOCKE STRANGMANN

Decisamente l’anno non è iniziato nel migliore dei modi per la Ministra della Difesa tedesca Christine Lambrecht (SPD). Dopo le polemiche che l’hanno riguardata direttamente a causa del suo messaggio di capodanno in cui parlava di guerra in un trionfo d petardi, ora si torna a parlare della debacle legata ai carri armati Puma. I veicoli da combattimento che il ministero aveva ordinato per destinarli all’impegno tedesco nella Forza di Reazione Rapida VJTF della NATO erano infatti tutti difettosi e nessuno dei 18 esemplari era riuscito a completare la prima esercitazione di tiro. Ora 17 dei 18 Puma sono stati riparati, almeno stando a quanto dichiara il produttore, e sarebbero pronti a entrare in azione. Ma questo non ha arginato gli affondi dell’opposizione all’indirizzo di Lambrecht, accusata di una gestione opaca degli affari della difesa.

Secondo il produttore, i danni ai carri armati Puma erano “insignificanti”

I Puma sono veicoli da combattimento di fanteria, approvati nel 2021 e costruiti congiuntamente dalle aziende Rheinmetall e Krauss-Maffei Wegmann (KMW). È stato proprio un portavoce di Rheinmetall a dichiarare all’agenzia di stampa dpa che la valutazione dei veicoli in questione è stata completata la scorsa settimana e che 17 esemplari su 18 sono di nuovo operativi. Secondo l’azienda produttrice, tutti i problemi e i danni rilevati sui veicoli erano “insignificanti” e che una completa opera di riparazione si è resa necessaria solo su uno dei veicoli, nel quale un cavo aveva preso fuoco. Le domande su quanto fossero gravi i problemi tecnici nel dettaglio o se ci siano stati anche errori operativi o di manutenzione sono rimaste finora senza risposta.


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Sulle condizioni di combattimento dei Puma e sulla possibilità di impiegarli a lungo termine, però, il Ministero della Difesa non si sbilancia e dichiara che ci vorrà ancora qualche giorno per saperlo. Per il momento, le truppe tedesche pronte per unirsi alle esercitazioni della VJTF sono ancora equipaggiate con il più vecchio veicolo da combattimento di fanteria Marder.

L’affondo della CDU/CSU contro il ministero della difesa: “il pesce puzza dalla testa”

L’opposizione al Bundestag, in particolare la CDU/CSU, ha criticato duramente Christine Lambrecht per quella che è stata definita un’indagine troppo lenta sull’intera questione. I cristiano-democratici accusano la ministra di “considerare le proprie vacanze natalizie più importanti” dei necessari chiarimenti. Il portavoce della politica di difesa della fazione dell’Unione, Florian Hahn (CSU), in particolare, ha rilasciato dichiarazioni durissime al quotidiano Die Welt: “Se ci si interroga sulle attuali carenze della Bundeswehr, si può affermare: Il pesce puzza dalla testa” e ha accusato la Ministra di non aver mantenuto la sua stessa promessa di creare trasparenza all’interno del proprio ministero nel più breve tempo possibile. Secondo Hahn, le colpe di questa debacle non sarebbero infatti da addossare interamente al produttore, ma anche alla valutazione iniziale errata della Ministra che ha ordinato l’acquisto dei mezzi.

Hahn ha inoltre dichiarato di aver chiesto al Ministero un aggiornamento sulla situazione senza ottenere risposta.

Le critiche, però, non vengono solo dall’opposizione: anche i Verdi, compagni di coalizione dell’SPD, hanno chiesto chiarimenti più rapidi e maggiore trasparenza da parte del Ministero della Difesa nei confronti del Bundestag. Sara Nanni, presidente del gruppo parlamentare dei Verdi nella commissione difesa, in una dichiarazione al quotidiano Taz, non ha fatto mancare una frecciata all’indirizzo di Lambrecht, dichiarando “È bene avere un piano, ma preferiremmo sapere per tempo qual è il problema, senza dover raccogliere pezzi di informazioni dalle truppe e dalla stampa”. Il riferimento è alle informazioni raccolte dal quotidiano Der Spiegel sul malfunzionamento dei panzer, che hanno raggiunto il pubblico prima che il resto del Bundestag fosse informato della situazione.

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