Gassi verso l’antica GIZ Haus, fra riflessi e oniriche suggestioni

di Paolo Brasioli

 Di Merlin, Elena e Paolo Brasioli. Disegni di Paolo Brasioli

Oggi faremo un Gassi verso la Haus GIZ, che è un bell’edificio, oggi praticamente isolato, al Reichpietschufer 20, nel quartiere Tiergarten di Berlino, costruito tra il 1912 ed il 1913 su progetto dell’architetto Paul Karchow come edificio commerciale, di rappresentanza, e anche residenziale per la società Transatlantic Goods Insurance Company. Questa era una società specializzata nell’assicurazione delle merci nel commercio internazionale, molto fiorente ed in importante crescita all’inizio del secolo scorso.

Poi, dal 1939 la forza armata della Wehrmacht sotto il comando l’ammiraglio Wilhelm Canaris utilizzò l’edificio, motivo per cui oggi è anche conosciuta anche come la Casa Canaris.

Sopravvissuta ai bombardamenti

Questa casa è l’unico edificio sopravvissuto ai danni bellici ed alle successive demolizioni nello storico e vivace quartiere degli affari tra Potsdamer Bahnhof e il Landwehr Canal, insieme all’unica altra elegante palazzina, la Weinhaus Huth all’altra esterno della alberata Alt Potsdamer Straße. Fu costruita come casa d’angolo alla confluenza della Schellingstrasse, che oggi corre un po’ più a est, con l’allora Augusta Strasse, successivamente diventata Reichpietschufer.

di Paolo Brasioli

I danni della seconda guerra mondiale furono riparati a partire dal 1949. Il timpano meridionale fu restaurato in modo semplificato. Nei decenni a seguire il dopoguerra la casa ebbe diversi utilizzatori. Una ristrutturazione ha avuto luogo nel 1960, e una all’inizio degli anni ’90, quando l’area del tetto a due piani è stata ampliata. Essa rimaneva isolata al centro di una vasta landa pianeggiante quasi paludosa nella quale si svolgevano i caratteristici Polenmarkt e Krempelmarkt!

Perché si chiama GIZ Haus?

Oggi questa casa è sede della “Deutsche Gesellschaft für Internationale Zusammenarbeit GmbH” (la Società tedesca per la cooperazione internazionale) da cui il nome di Haus GIZ! Dopo la più recente ristrutturazione, seguendo il progetto dell’architetto Elisabeth Rüthnick, l’edificio è stato sede dell’ufficio di rappresentanza della capitale della Società tedesca per la cooperazione tecnica dal 2001 ed è utilizzato dalla società successiva Società tedesca per la cooperazione internazionale (GIZ) dal 2011. GIZ Haus è classificata come monumento di interesse!

La casa, quasi come un antico veliero approdato, è circondata oggi su tre lati dalle acque urbane artificiali del Piano See, il bacino idrico-biotipo che si estende sotto la Debis Haus, alimentato da acqua piovana di fatto realizzato sopra il tunnel stradale, Tiergarten Spreebogen, e fiancheggiato da naturali e piacevolissimi canneti, realizzato appunto su progetto dell’architetto Renzo Piano nel 1997/1998 quando tutta la zona Potsdamer Platz è stata ridisegnata nella sua estremità meridionale.
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Nelle immediate vicinanze, in uno scenario ampio ed elegante, si trovano anche l’edificio della Biblioteca di Stato di Berlino, il Theater am Potsdamer Platz, tutto il complesso Daimler, e un po più in la, ma in vista, la Neue Nationalgalerie!

Un “galeone” fra i palazzi di Berlino

La facciata é caratterizzata da finestre con rilievi sullo smusso d’angolo. Ci sono quattro piani con un tetto a padiglione molto inclinato ed è rivestita tutta in pietra grigia e presenta un robusto bugnato al piano terra. Sul lato destro della facciata rivolta verso il Reichpietschufer, una targa commemorativa a bassorilievo ricorda l’anno (1913) e l’architetto (Paul Karchow).

Sul fronte strada è presente un prominente avancorpo centrale che si apre su un loggiato ad arcate al terzo piano. L’ingresso principale è affiancato da due grandi possenti colonne con capitelli compositi. La semplice trabeazione su di esse reggeva un importante gruppo scultoreo, che però non si è conservato. Un’altra si trova sulla facciata orientale, che un tempo era appunto sulla Schellingstrasse. Entrambi gli avancorpi sono coronati da verticali timpani ed ampie volute, che ripropongono lo stile del Rinascimento della Germania settentrionale dell’inizio del XVII secolo.

di Paolo Brasioli

L’angolo smussato della casa, che sembra la decorata poppa di un galeone, presenta al primo e secondo piano da una ampia vetrata a due piani, sopra la quale si trova una loggia in curva al terzo piano. La vetrata è riccamente decorata con rilievi. Tra le altre cose, a guardare con attenzione e curiosità, si possono identificare tra le decorazioni le teste di un uomo asiatico, di un americano e di un africano, che sono un chiaro esplicito e pertinente riferimento agli interessi commerciali, a livello mondiale, dei clienti della società che costruì l’edificio.

All’interno dell’edificio è particolarmente ben conservato l’androne, rivestito con lucide ed eleganti piastrelle di ceramica verde-marrone scuro. Una fontana a muro è incastonata sul lato sinistro.


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Gran parte degli interni dell’edificio sono stati ridisegnati e modernizzati. Il piano terra può essere suddiviso in modo variabile per convegni con diverso numero di partecipanti mediante pareti scorrevoli in legno d’acero. Rüthnick ha progettato il cortile interno della casa come un atrio coperto di quattro piani che si apre su Potsdamer Platz ed è utilizzato anche come sala conferenze. Una galleria con balaustra in vetro circonda l’atrio al primo piano.

Inoltre dal 2001, una interessante opera artistico-architettonica realizzata con specchi a parete, dell’artista islandese Olafur Eliasson, adorna i lati nord e ovest dell’edificio. L’installazione consiste in piastre quadrate riflettenti in acciaio inossidabile che sono fissate in modo flessibile a una struttura metallica. La disposizione degli specchi segue le linee dei segnapiani e, sul retro, la struttura delle scale della casa. Quando soffia il vento sul laghetto e scivola via via sulla facciata, gli specchi si muovono ondeggiando dolcemente, e creando curiosi e fascinosi riflessi dinamici che, unendosi a quelli dell’acqua del laghetto, della luce solare che filtra tra le fronde degli alberi e dei canneti, rendono fantastica, quasi onirica, la visione di Haus GIZ! Sehr lustig! Ciao, bis bald!


L’autore: Architetto Paolo Brasioli – Quattro | architectura

Provenendo da una famiglia di artisti veneti, Paolo Brasioli è stato influenzato presto dal ricco patrimonio culturale e artistico italiano. Fondamentale è stata l’influenza di suo padre, Alfredo Brasioli, rinomato fumettista, illustratore e grafico italiano.

Il suo lavoro fino ad oggi si è concentrato sulla costruzione di hotel di alta qualità e sull’interior design per abitazioni, hotel e strutture di gastronomia e benessere, così come sulla creazione di mobili, lampade, accessori e arte.

Ha lavorato con rinomate compagnie e gruppi alberghieri come Best Western, Crowne Plaza, Falkensteiner, Hilton, Hyatt, Le Meridien, Leonardo Hotels, Marriott, NH Hotels, Rocco Forte Hotels e Sheraton. Molte delle sue creazioni sono state esposte in rinomate fiere d’arte e di design.

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