100 Miglia di Berlino, oggi e domani si corre per ricordare le vittime del Muro

100 miglia di Berlino

Oggi e domani, nella capitale tedesca, si svolgerà la nuova edizione delle 100 Miglia di Berlino (100 Meilen Berlin). Come il suo nome suggerisce, si tratta di una corsa di 100 miglia che percorre quella che era la linea del Muro di Berlino, attraversando al tempo stesso la città e la storia. Quest’anno il senso di marcia sarà antiorario.

Questa iniziativa è stata lanciata nel 2011 dall’ex attivista per i diritti civili della DDR Rainer Eppelmann, ma a causa del Covid festeggia quest’anno solo il decimo anniversario. Il percorso si snoda per 161 Km e lo scopo dell’impresa sportiva è commemorare le vittime del confine armato che, tra il 1961 e il 1989, ha diviso in due Berlino, la Germania e una vasta porzione della comunità internazionale.


Muro di Berlino

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100 miglia di Berlino: centinaia di atleti da tutto il mondo

L’evento attira normalmente centinaia di atleti da tutto il mondo. Non tutti riescono a ultimare il percorso, ma a tutti coloro che tagliano il traguardo viene assegnata una medaglia d’oro. Il miglior tempo registrato finora (13 ore e 6 minuti) è stato registrato nel 2014 ed è ancora imbattuto.

Ogni anno si ricorda una vittima del Muro

Ogni anno, inoltre, è dedicato a una delle 138 vittime del Muro: quest’anno si dà risalto alla storia di Ulrich Steinhauer. Steinhauer è una “vittima atipica”, nel senso che non è morto, come gli altri, nel tentativo di superare il Muro. Era infatti una guardia di frontiera, uccisa per questo da un collega che voleva fuggire all’ovest.

Ulrich Steinhauer
Ulrich Steinhauer. Bundesarchiv, Bild 183-W1111-033 / CC-BY-SA 3.0, CC BY-SA 3.0 DE <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/de/deed.en>, via Wikimedia Commons

La DDR lo considerò per questo un suo martire, nonostante l’uomo avesse criticato, in alcune lettere, il servizio di frontiera che svolgeva. Per questa ragione, e cioè per il ruolo particolare che Steinhauer ricopriva, molti dubitano del fatto che possa essere ritenuto una vittima del regime che il Muro simboleggiava.

La 100 Miglia di Berlino, però, lo ha ritenuto degno di essere commemorato e quindi lo assimila a quanti furono travolti dall’insensatezza di quegli anni difficili.

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