SPD Hannover, udienza in vista per espulsione Schröder. L’ex cancelliere: “Sono e resto un socialdemocratico”

Gerhard Schröder, dettaglio della foto di: Ashraf Tabatabaei, CC BY-SA 4.0 , via Wikimedia Commons. Foto completa: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Crop_Gerhard_Schr%C3%B6der_in_2016_-_Wikimedia_Commons.png

L’SPD di Hannover dovrebbe discutere dell’espulsione di Gerhard Schröder il 22 giugno, in una riunione aperta solo ai membri interni del partito. “Sono e resto un socialdemocratico” ha commentato il politico 78enne, al centro di feroci polemiche dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.

L’udienza è infatti solo il punto d’arrivo di una serie accese discussioni sul ruolo di Schröder all’interno dei colossi energetici russi e sulle ambiguità del suo rapporto con Putin.


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La presidenza del consiglio di amministrazione della compagnia petrolifera Rosneft e dei consorzi NordStream e NordStream 2, responsabili della costruzione dei gasdotti che collegano la Russia alla Germania, era già abbastanza per imbarazzare i social-democratici tedeschi. A questo si è aggiunta la possibilità, prospettatasi poco prima dell’invasione russa e mai respinta formalmente, che Schröder potesse guadagnare anche il vertice di Gazprom, la multinazionale dell’energia controllata dal governo russo.

Bersaglio di attacchi ripetuti da parte di chi lo vede ormai solo come un lobbista del Cremlino, dalle critiche dei leader del partito Esken e Klingbeil e dalle richieste di espulsione arrivate da moltissime sezioni di tutta la Germania, alla fine Schröder ha rinunciato alla presidenza di Rosneft. Lo ha fatto proprio dopo la decisione del Bundestag di privarlo dei privilegi da ex cancelliere e mentre il Parlamento Europeo valutava di inserirlo fra i destinatari delle sanzioni previste per gli oligarchi russi. Non proprio un’exit strategy dai confini netti, insomma.

Gerhard Schröder. Steffen Prößdorf, CC BY-SA 3.0 DE <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/de/deed.en>, via Wikimedia Commons

La replica dell’ex cancelliere: “Sono e resto un socialdemocratico”

Attualmente è in corso un procedimento di espulsione e la prossima udienza dovrebbe essere fissata per il 22 giugno. A darvi impulso, l’SPD di Hannover, città natale dell’ex cancelliere, che non sarà presente e non invierà rappresentanti. La riunione sarà aperta solo ai membri interni del partito.

Di fronte alla possibilità che l’SPD possa formalmente espellerlo, Schröder ha risposto con delle dichiarazioni fornite a Der Spiegel. “Sono e resterò un socialdemocratico” ha dichiarato, aggiungendo di non aver votato per altro partito in tutta la sua vita e ribadendo che continuerà a farlo. ”Sarà così anche in futuro, anche se in questo momento alcuni esponenti della dirigenza SPD mi stanno rendendo le cose difficili” ha commentato l’ex cancelliere, che ha dichiarato comunque di “guardare a questa situazione con compostezza”.

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