“I test rapidi non sono efficaci”. Il virologo Keppler critica le scelte del governo tedesco
Le nuove regole anti-Covid del governo tedesco hanno stabilito, fra le altre cose, che per porre fine alla quarantena dopo il contatto con una persona positiva al Covid 19 è sufficiente un test rapido. Questa regola non vale però per gli operatori sanitari, che sono invece tenuti a presentare un test PCR. Alla domanda se sia opportuno fare affidamento sui test rapidi, sulla cui efficacia si concentrano da tempo molti dubbi, il cancelliere Olaf Scholz (SPD), ha risposto in conferenza stampa che il governo ha adottato la soluzione più adatta e più semplice. Questa decisione ha attirato numerose e aspre critiche, fra cui quelle del virologo Oliver Keppler, dell’Università Ludwig Maximilian di Monaco, che ha messo in guardia contro gli altissimi tassi di errore dei test rapidi e la scarsissima trasparenza circa la disponibilità di questo genere di tamponi sul mercato tedesco.
D’altra parte, già in aprile, ben prima dell’arrivo della variante Omicron, Keppler criticava recisamente l’ampio utilizzo dei test rapidi, sostenendo che l’alto numero di falsi negativi fosse pericoloso. Chi effettua un test e ottiene un risultato negativo, sosteneva e sostiene il virologo, confidando giustamente nell’affidabilità di un presidio medico venduto in Germania, si sentirà tranquillo nel vivere la propria vita, uscire, andare al lavoro, incontrare gli altri. Se questo senso di sicurezza è basato su un falso negativo, si creano pericolose occasioni di contagio.
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L’approvazione dei test rapidi si basa sui dati forniti dai produttori
Le dichiarazioni di Keppler riportate da Tagesschau sono poco rassicuranti. Al momento, sul mercato tedesco, ci sono circa 600 diversi test rapidi antigenici, molti dei quali non sono stati testati da organismi indipendenti o da scienziati. L’approvazione di questi test per la vendita a livello europeo si basa infatti non su controlli esterni, ma sui dati forniti dai produttori che li fabbricano e li mettono in circolazione. Nel frattempo, in Germania, il Paul Ehrlich Institut ha iniziato a valutare la qualità di alcune di queste marche di test. Finora ne sarebbero state analizzate 245 e ben 46 sarebbero state ritenute di qualità insufficiente. Ciononostante, dal momento che la procedura di approvazione europea non cambierà almeno fino a maggio, questi test restano sul mercato e potrebbero restarci per diversi anni.
Informazioni poco trasparenti: la critica delle associazioni dei consumatori
Anche le associazioni dei consumatori lamentano la scarsa trasparenza dell’informazione su questo tema. Arne Weinberg dell’organizzazione dei consumatori Verbraucherzentrale NRW ha chiesto una valutazione indipendente di tutti i test presenti sul mercato. Il problema, per il consumatore medio, è anche la difficoltà di interpretare le informazioni esistenti sull’affidabilità dei test. La lista al momento esistente, che è disponibile in formato PDF a questo link, è infatti estremamente difficile da decifrare per chi non abbia conoscenze medico-scientifiche. Alcuni test, infatti, hanno riportato livelli di efficacia drammaticamente diversi a seconda che la carica virale del paziente fosse “alta” o “molto alta”. Queste discrepanze possono rappresentare un problema soprattutto quando i test delle marche in questione sono utilizzati dai centri di test pubblici, quelli che forniscono test rapidi gratuiti finanziati dallo Stato.
Il ministro Lauterbach promette una lista dei test affidabili
Nel frattempo, il ministro della salute Karl Lauterbach ha annunciato, in un’intervista ad ARD, una lista di test rapidi affidabili e particolarmente adatti a rivelare il contagio della variante Omicron, che dovrà essere stilata dal Paul Ehrlich Institut. Per compilarla, ha avvisato, occorrerà però del tempo. Intanto, secondo il ministro, ha senso effettuare i test rapidi più volte. Keppler e Weinberg, per contro, obiettano che il ministero dovrebbe mettere in guardia in modo esplicito contro i test rapidi inefficaci e che le marche i cui prodotti sono di qualità scadente dovrebbero essere ritirati dal mercato.
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