AfD sotto sorveglianza federale: non rispetta i principi della democrazia

Alice Weidel e Alexander Gauland al congresso di AfD a Colonia, nel 2017. Olaf Kosinsky, CC BY-SA 3.0 DE , via Wikimedia Commons

Ne avevamo parlato poco tempo fa, quando AfD era stata messa sotto sorveglianza in Sassonia-Anhalt e si era ipotizzato che l’attenzione della Verfassungsschutz (l’ufficio per la protezione della costituzione tedesca) si concentrasse sul partito a livello nazionale. Secondo quanto riportato dal quotidiano Der Spiegel, sarebbe accaduto esattamente questo. AfD sarebbe quindi considerata un’organizzazione sospetta di estremismo di destra, il che permetterebbe alla Verfassungsschutz di osservarne le attività utilizzando i mezzi dell’intelligence federale.


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Dopo che era stata resa nota, a gennaio, l’intenzione dell’ufficio federale per la protezione della costituzione di mettere sotto sorveglianza l’intero partito, AfD si era rivolta al tribunale amministrativo di Colonia per scongiurare questa eventualità e, proprio alla luce di questa procedura, non era stata avviata alcuna sorveglianza. Ancora oggi, la Verfassungsschutz a livello federale, non commenta ufficialmente la notizia.

Si sa però che esiste un rapporto di circa 800 pagine che giustificherebbe un incremento dell’attenzione verso AfD a livello federale. Nelle operazioni di verifica circa l’eventuale incostituzionalità di organizzazioni e partiti, infatti, la Verfassungsschutz identifica tre diverse categorie: i casi sospetti, i cosiddetti Prüffall (ovvero i casi in cui l’esistenza di indicazioni fattuali giustifica la necessità di un ulteriore esame dei fatti) e i casi di estremismo comprovati e oggetti di osservazione. Una volta che un caso è stato classificato come sospetto, l’ufficio federale può utilizzare i mezzi dell’intelligence per condurre ulteriori indagini. Tali mezzi includono le intercettazioni di telefonate ed e-mail, l’utilizzo di agenti infiltrati sotto copertura e la sorveglianza dei soggetti sospettati di attività correlate all’estremismo. Fino a questo momento, nel caso di AfD, l’unica autorizzazione disponibile era quella a esaminare le fonti disponibili al pubblico. Proprio da tale esame è emerso il suddetto rapporto, che evidenzierebbe una serie di violazioni tali da giustificare il passaggio della classificazione a “caso sospetto”.

Björn Höcke AfD
Björn Höcke Sandro Halank, Wikimedia Commons, CC BY-SA 4.0, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons

La sorveglianza non si estenderebbe però ai membri del Bundestag, ai deputati dei Land, ai candidati alle elezioni di settembre e ai membri del Parlamento Europeo.


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Le violazioni contestate ad AfD, basate su dichiarazioni pubbliche dei membri e dei funzionari del partito tanto a livello federale quanto a livello locale riguarderebbero principalmente il mancato rispetto dei principi democratici e della dignità umana come valore universale. Si ritiene che in questo senso abbiano avuto un peso particolarmente rilevante le dichiarazioni di Der Fluegel (l’Ala), il gruppo fondato da Björn Höcke e sciolto perché classificato come estremista. A destare preoccupazioni è l’ampio consenso che, nel congresso di AfD, avrebbero le posizioni più radicali, comprese quelle che si aggregano intorno a figure che lo stesso partito formalmente condanna.

Le reazioni ufficiali da parte della leadership di AfD non hanno tardato ad arrivare. Il presidente Tino Chrupalla ha definito l’azione della Verfassungsschutz “scandalosa e costituzionalmente indifendibile” nonché “un’intromissione nella libera competizione fra partiti democratici”.