A Berlino apre il ristorante anti-spreco: si ricicla anche in cucina

ristorante anti-spreco

di Arianna Tomaelo

Un ristorante anti-spreco che usa cibo altrimenti scartato dai supermermercati perchè brutto: proviamoci. L’idea è venuta alla scienziata ambientale Anette Keuchel, che durante un viaggio nell’ecologica Danimarca ha scoperto questa forma alternativa di fare ristorazione e ha deciso di portarla anche in Germania.
In poco tempo ha ottenuto ciò di cui necessitava per avviare il suo progetto: una borsa di studio del Social Impact Lab di Berlino, un locale nella moderna e bizzarra Neükolln, una squadra di dodici volontari che come lei credono nell’arte del riciclo. Tra questi un ingegnere, un impiegato di banca e, naturalmente, un cuoco, Daniel Roick, che a soli 27 anni ha deciso di passare da un ristorante stellato alla cucina di “Restlos-Glücklich” per dare una svolta alla sua carriera. A questo team, che costituisce il sostegno del locale, si aggiungono circa 60 volontari che a turno sono presenti per dare una mano.

Ad appoggiare l’opera di Anette sono una decina di attività, tra supermercati biologici, vinerie, ma soprattutto aziende agricole, presso le quali gli operatori di “Restlos-Glücklich” si recano con frequenza settimanale per recuperare il cibo scartato. Ogni settimana, durante la ronda abituale, restano sorpresi dalla quantitá di cibo escluso dal mercato: gli studi e i numeri formiti dal Verbraucherzentrale, il Centro del Consumatore, riportano che ogni anno i tedeschi buttano via circa 11 milioni di tonnellate di cibo, una quantità che, se impacchettata, potrebbe riempire i rimorchi di una fila di camion da Dusseldorf a Lisbona. E non parliamo solo di cibo “brutto” o mal confezionato, ma anche di bottiglie di vino con l’etichetta storta, alimenti prossimi alla data di scadenza (ma non ancora scaduti), e pane, tantissimo pane intonso.
Il ristorante ha aperto nel mese di luglio e lavora a pieno regime, tanto che nel periodo di apertura ha avuto così tante richieste da dover cancellare più di 300 prenotazioni. Ad oggi il ristorante conta circa 30 posti a sedere ed è caldamente consigliata la prenotazione.
Lo chef Daniel propone ogni giorno piatti diversi e ricercati, nelle varianti di vegetariano e vegano, e i prezzi oscillano tra i cinque e gli otto euro per un piatto a pranzo, mentre nei weekend il menù di 20€ consta di tre portate.
E naturalmente, in perfetto stile belinese, potrete assaporare il vostro pranzo in un ambiene caratteristico, decorato di mobili spaiati e candele in vasetti di marmellata: insomma, un ristorante che ricicla a 360°.