Brunori Sas Live a Francoforte: quando le piazze son calde anche a novembre

Foto © Alessandro Fulciniti
Foto © Alessandro Fulciniti

Bannerino_FrancoforteFrancoforte – Novembre, martedì sera, ti ritrovi a passeggiare per le periferie di Mainhattan – il modo in cui alcuni chiamano Francoforte sul meno e non capisci se sia una speranza o un incubo – il termometro a fatica sale sopra lo zero. Una di quelle sere in cui la trilogia plaid, sofà, blu-ray sembra il tuo desiderio erotico più coinvolgente; ebbene in una di queste sere ti ritrovi davanti a un vecchio prefabbricato industriale, lo scruti e capisci che si tratta di un club: Das Bett. Ci sarà un concerto, la locandina non promette bene: Un faccione malinconico e un titolo profondo e grottesco al tempo stesso: Il cammino di Santiago in taxi. Ci entriamo, ci lanciamo, in fondo è solo novembre, è solo martedì, ci sono solo tre gradi. A pensarci bene c’è ancora tanto troppo tempo per la trilogia plaid, sofà, blu-ray. Questa sera ascoltiamo la storia in note di questi ragazzi del sud – pare vengano dalla Calabria e si fan chiamare Brunori Sas – e del loro taxi in cammino verso Santiago.

A aprire il concerto ci pensa Armando Quattrone: luci soffuse, chitarra, voce e tanta passione; passione di un ragazzo calabrese migrante che scalda cuori e corpi nella gelida Amburgo. Ci presenta alcuni pezzi del suo album Positivo, in cui riprende e rielabora temi, pezzi e suoni della grande musica italiana degli anni ’60. Dopo averci scaldato, ci da appuntamento a maggio, quando il tour della sua band toccherà nuovamente le rive del Meno.

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Foto © Alessandro Fulciniti

Nel frattempo, il Das Bett inizia ad affollarsi, la voglia di lasciarsi alle spalle novembre è forte, c’è bisogno di calore, di lasciarsi alle spalle la tristezza… di dirgli arrivederci. Arrivederci tristezza è appunto il brano con cui i Brunori Sas si presentano al pubblico francofortese. Il front man del gruppo, quello con il faccione malinconico, Dario Brunori è quello che dalle mie parti si definisce un tipo. L’impatto è  più o meno “siamo venuti a sentire questo qui?” ma poi Dario si siede alla tastiera, e giù versi, note ed emozioni.

Vien voglia di cantare, ma Dario dimostra anche di saper tenere il palco, chitarra al collo, ritmo e musica, iniziamo a muoverci. Se si chiudono gli occhi – il freddo l’abbiamo dimenticato – sembra di stare a sud, c’è ritmo, c’è estate. Estate a novembre e a Francoforte. Sembra che ci stiamo prendendo per il culo, un’arte in cui Brunori è maestro. Ha la battuta facile, l’artista calabrese, interagisce con il pubblico, si presenta con un “era meglio che stavate a casa sotto le coperte”…Ma il pubblico francofortese è caldissimo, non ha bisogno di coperte, anzi molti iniziano a spogliarsi, ad abbandonare l’arsenale invernale fatto di sciarpe, cappelli, guanti, cappotti. Si balla, si canta è il momento di Come stai, pezzo evidentemente amatissimo dai francofortesi che fin dalle prime note vanno su un altro pianeta, il Das Bett diventa una piazza e i Brunori Sas alzano il ritmo. Ci dimentichiamo di novembre, del termometro, del plaid, del lavoro. Spazio alla musica.

A metà serata Dario si siede nuovamente al pianoforte per deliziare la platea con la struggente Kurt Cobain. Singolo di punta dell’album e del tour. Ecco, se avete voglia di regalare un’emozione, se avete residui di credito su qualche internet store, se avete cinque minuti di tempo, regalate o regalatevi questo pezzo. Semplicemente ti entra dentro.

E’  il momento di altri pezzi famosissimi come Paolo ma soprattutto Mambo reazionario. Sulle note di quest’ultimo pezzo si muovono anche i tavoli e le sedie, pubblico e band seguono all’unisono la musica e la voglia di festa.

Dopo questo pezzo scatenante, Dario lascia il posto di prima voce alla corista Simona Marrazzo, che ci emoziona con Un´estate fa. Dopo l´inno all’onanismo, come Dario ha definito il suo Italian Dandy, e Il santo morto, i Brunori Sas lasciano il palco. Il pubblico francofortese tuttavia, non è ancora sazio, c’è ancora passione, voglia di festa, voglia di sole, per le coperte c’è tempo, cosí i Brunori Sas tornano e ci regalano altre note, altre emozioni, altro ritmo e chiudono il concerto con l’intrepida Rosa.

Lo spettacolo è finito, Dario e gli altri restano con i fans, non si negano a foto, dediche e autografi. Ormai sono parte di noi, di un cuore caldo e mediterraneo anche sulle rive del Meno.

Le luci si spengono, il Das Bett chiude si ritorna a casa per le vie della periferia di Mainhattan. E’ novembre, è martedì, fa freddo e si è fatto tardi, domani tocca lavorare, alzarsi e vivere nella grigia metropoli del nord; ma c’è un ritmo, c’è un sorriso e c’è un calore. Ci sono piazze che si scaldano anche d´inverno se un faccione malinconico viene a trovarti dalla Calabria. Dankeschön Brunori Sas.

Ruggiero Gorgoglione 

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Foto © Alessandro Fulciniti

 

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