Nel DDR Museum, dove l’Est non è ancora “passato”
di Dario J. Laganà
Quando ci si riferisce a posti centrali e turistici, spesso si parte prevenuti, collocandoli in quell’orbita dove risiedono le operazioni più commerciali e meno vere. Quando si tratta di temi delicati come la cultura e la storia non fa mai male essere scettici, ma è anche vero che ci si può e ci si deve ricredere, quando poi si incontrano realtà interessanti. Grazie all’invito di Federica Felicetti, che sta facendo un praktikum presso di loro, siamo andati ad esplorare il DDR Museum, per vedere cosa contiene questo museo che ricorda ai Berlinesi e ai turisti cos’è stata la Germania dell’Est.
Il Museo è stato di recente ingrandito ed è stato affiancato da un ristorante. La parte originale è costrutita a forma di plattenbau (i tipici prefabbricati della DDR), con un sistema espositivo fatto di riquadri e cassetti da aprire e da esplorare e con i quali è possibile talvolta interagire.
Cosa vedere al DDR Museum
È possibile guidare una Trabant interattiva, visitare un appartamento arredato con mobili d’epoca, c’è una stanza adibita a cella, una sala degli interrogatori, c’è una sala espositiva dedicata alla politica e alla NVA (Nationale Volksarmee) e il bookshop ospita buone pubblicazioni sull’argomento, nonché alcune cartoline d’epoca ristampate.
Quello di cui siamo piacevolmente colpiti è la presenza di alcuni pezzi originali all’interno del Museo, sia che si tratti di un lampadario del Palast der Republik, sia che si tratti del dipinto murale “Lob des Kommunismus” di Ronald Paris (il dipinto lo trovate nel ristorante) che prima si trovava nell’ormai abbandonato Haus der Statistik, il palazzo della Stasi in Alexanderplatz.
Alcuni oggetti non appartengono al museo, ma sono in concessione, come un proiettore cinematografico o come la rotativa con i quali si stampavano i volantini di protesta nei sotterrani della Zionskirche, all’epoca in cui il pastore Hans Simon decise di concede gli spazi ai gruppi di opposizione come „Friedens- und Umweltkreis in der Zionsgemeinde“.
Come Federica ci spiega mentre ci accompagna in questa visita, sono anche molti gli oggetti che arrivano al museo come donazione da parte di cittadini dell’ex DDR, un gesto per contribuire alla ricostruzione della propria storia.
È infatti da poco che i cittadini tedeschi dell’Est stanno iniziando a fare i conti con il loro passato, cercando ci capire, in maniera anche meno soggettiva e anti-ideologica, cos’è stata la vita all’interno del blocco sovietico; argomento di particolare interesse per le generazioni di passaggio e per quelle subito successive, che non hanno fisicamente vissuto all’interno della DDR, ma di cui sono state comunque il prodotto culturale.
Il fatto di essere in centro non aiuta, preso d’assalto dai turisti fin dall’apertura, riparo nei giorni uggiosi ma anche meta necessaria nell’estenuante maratona culturale degna di ogni turista.
È difficile per uno straniero giudicare un museo dedicato alla memoria e alla storia locale, la sensazione generale è comunque positiva, anche se lo spazio sembra a volte troppo piccolo per approfondire tutti gli argomenti. Sono sicuro che agli ex cittadini della DDR piacerà, così pieno dei loro ricordi.
Leggi anche:
Nel Museo della Stasi alla scoperta della «piovra della DDR»
DDR Museum
Karl-Liebknecht-Str. 1
direkt an der Spree,
gegenüber dem Berliner Dom
10178 Berlin
Testo e foto: DarioJ Laganà | www.elephantinberlin.com
P.S. Se questo articolo ti è piaciuto, segui Il Mitte su Facebook!