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Berlino, sede naturale del “golf urbano”

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I muri cosparsi di graffiti di una fabbrica di birra abbandonata sono ben lontani dai prati verdi e curati sui quali si gioca l’Open, ma è qui che i “golfisti urbani” di Berlino giocano la loro versione underground del classico sport scozzese.

Fonti specializzate concordano sulle origini dello urban golf, chiamato anche cross golf, street golf e anarcho golf: pare proprio che i primi a praticare questo sport, scegliendo come campo la città piuttosto che i green perfetti, siano stati i tedeschi nel 1990.
Qualcun altro, però, afferma che sia stato inventato in Scozia nel 1741, da Duncan Thomas, fuori dal The White Hart Inn, nell’area della città vecchia di Edimburgo.

Ciò su cui non si hanno dubbi, è certamente l’enorme successo che sta avendo nella capitale tedesca. Berlino, infatti, è considerata dagli appassionati il miglior posto che si possa trovare per praticare il golf urbano. I giocatori colpiscono una pallina sintetica, per evitare di ferire qualcuno o provocare danni (ma sembra che esista anche una versione “not safety”, dove vengono utilizzate vere palline da golf), e fissano di volta in volta delle “buche” improvvisate, bersagli come il finestrino aperto di una vecchia automobile.

© Johannes Eisele / AFP

A Berlino, dove sono nati veri club, il golf urbano ha trovato la sua naturale sede: ampi spazi aperti e intere zone abbandonate, soprattutto a est. Chiunque può giocare e può farlo ovunque, senza l’obbligo di far parte di un club “snob ed elitario, dove vigono il galateo, le regole e i jeans sono vietati”, racconta Eve, una ragazza facente parte di un gruppo di sei giocatori.

Lei e i compagni trascorrono ore a praticare la versione casual del golf, senza tensioni, solo con un piccolo appezzamento di erba sintetica da riposizionare sul cemento ad ogni colpo. Ogni gruppo ha il proprio regolamento e nemmeno i cartelli di “Vietato l’accesso alle persone non autorizzate” riescono a fermarli.
L’ultima scenografia è stata la Baerenquell, una vecchia fabbrica di birra abbandonata, nel quartiere di Treptow. Ma il gruppo di Eve ha giocato anche al Tergarten, al Reichstag, nelle stazioni della metropolitana, in una fabbrica di tessuti in disuso e in una piscina abbandonata. Prossimi campi? Pensano alla Teufelsberg e ad un ex ospedale militare sovietico.

“Perché andare in un campo da golf quando puoi giocare nelle strade, in città o in un parco? E puoi farlo fino a tarda notte o solo fino a quando ti annoi”, dichiarano i giocatori. E mentre Berlino non ha ancora ospitato il suo proprio torneo, questi sono sempre più diffusi nel sud della Germania, dove anche i nomi sono tutt’altro che elitari (“Bratwurst Open“).

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