Persona non binaria vs Ryanair: processo evitato con accordo economico
L’azione legale intrapresa da una persona non binaria verso Ryanair si è conclusa con un accordo extragiudiziale, che ha evitato il processo.
La controversia era nata dalla mancanza di appellativi di genere neutro, rilevata durante la prenotazione di un biglietto aereo. Per questo, la persona in questione, che non si identifica né con il genere maschile, né con quello femminile, aveva chiesto alla compagnia un risarcimento di 5000 euro.
Accordo raggiunto tra persona non binaria e Ryanair: si eviterà il processo
Questa mediazione ha fermato il processo, cosa di cui ha preso atto il tribunale di Berlino davanti al quale era stato portato il caso. Sui termini esatti dell’accordo non sono stati forniti dettagli, anche se la prassi degli accordi extragiudiziali è che il convenuto, in questo caso la compagnia aerea, corrisponda un risarcimento economico all’altra parte.
A dare impulso all’azione legale era stato quanto notato dalla persona non binaria durante la prenotazione di un volo Ryanair, avvenuta nell’autunno del 2021: le uniche opzioni disponibili per indicare il proprio titolo risultavano infatti “Signore”, “Signora” e “Signorina”. Ritenendo questa limitazione lesiva del proprio diritto della personalità, la persona in questione aveva quindi deciso di chiedere un risarcimento di 5000 euro, ritenendo di aver subito una discriminazione in base all’Allgemeines Gleichbehandlungsgesetz (AGG), la legge tedesca sulla parità di trattamento.
Questa stessa persona, che è anche membro e parte del consiglio direttivo della Federazione nazionale Trans* (Bundesverband Trans*), nel 2022 aveva intrapreso un’azione legale analoga anche contro Deutsche Bahn, ottenendo un risarcimento di 1000 euro. In quella circostanza, la corte d’Appello di Francoforte sul Meno aveva inoltre disposto che la compagnia ferroviaria introducesse opzioni di biglietto con appellativi neutri, rispetto al genere.
