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Il registro dei donatori non migliora la situazione delle donazioni di organi in Germania

Ad un anno dall’implementazione del registro online per i donatori di organi in Germania, il bilancio risulta deludente. Introdotto con grandi aspettative per incrementare il basso tasso di donazioni nel paese, il sistema non ha prodotto i risultati sperati: le liste d’attesa continuano ad allungarsi e il numero dei trapianti continua a essere basso, rispetto alla media europea.

Oltre 8.000 persone in lista d’attesa, meno di 1.000 trapianti all’anno

L’Istituto Federale per i Farmaci e i Dispositivi Medici (Bundesinstituts für Arzneimittel und Medizinprodukte) riferisce che finora si sono registrate poco più di 280.000 persone. Il registro centrale, gratuito e modificabile in qualsiasi momento, consente di documentare la propria decisione favorevole o contraria alla donazione. Nonostante questo strumento, secondo la Fondazione Tedesca per la Donazione di Organi (Deutscher Stiftung Organspende o DSO), oltre 8.200 persone restano in lista d’attesa.

I dati della DSO mostrano che nell’ultimo anno 953 persone hanno donato organi post-mortem, numero inferiore rispetto alle 965 donazioni del 2023. Il direttore medico della DSO, Axel Rahmel, definisce “drammatica” la situazione dei pazienti in attesa urgente di trapianto. In Italia, nel solo 2024, secondo il Ministero della Sanità, sono stati effettuati 4571 trapianti d’organo.

I tedeschi sono favorevoli alle donazioni di organi, ma manca la legge sul silenzio assenso

Paradossalmente, un sondaggio del Centro Federale per l’Educazione Sanitaria (BzGA) evidenzia che l’85% degli intervistati esprime un atteggiamento favorevole verso la donazione di organi, registrando un record positivo. Ciononostante, la grave carenza di organi persiste.

Julia Weinmann-Menke, responsabile del dipartimento trapianti di rene all’Università di Medicina di Magonza, ha commentato la situazione in una dichiarazione al Tagesschau, dichiarando che si tratta di un contesto drammatico, nel quale i medici sarebbero costretti ad accettare donazioni anche da soggetti considerati a rischio, come ultrasettantenni o persone con patologie pregresse quali l’ipertensione. Per Weinmann-Menke, la soluzione sarebbe il sistema del silenzio assenso, già adottato in Francia, Irlanda, Italia e Spagna, dove chi non si oppone esplicitamente è considerato automaticamente donatore. In Germania vige invece la soluzione “opt in”: la donazione è possibile solo con il consenso esplicito della persona in vita o dei familiari più prossimi. Inoltre, la normativa tedesca richiede la morte cerebrale per procedere al prelievo, mentre all’estero gli organi possono essere prelevati, in condizioni specifiche, dopo che il cuore ha smesso di battere.

Le severe restrizioni in vigore impediscono a molti pazienti con patologie potenzialmente letali di accedere alle liste d’attesa. Ad esempio, i pazienti oncologici vengono spesso scartati, poiché i tumori non devono superare determinate dimensioni per consentire il trapianto.

Il Bundestag ha recentemente discusso un disegno di legge trasversale sul silenzio assenso. La deputata SPD Sabine Dittmar, sostenitrice della proposta, chiede “un cambio di paradigma”, mentre il ministro della salute del Nord Reno-Westfalia Karl-Josef Laumann (CDU) sottolinea che la Germania sarebbe in condizioni ancora peggiori senza organi provenienti dall’estero.

L’opposizione arriva principalmente dalla FDP e da AfD.

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