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Sanità pubblica in Germania? Solo per Die Linke

Quando si parla di riforma della sanità, in Germania, Die Linke – il partito più a sinistra dell’arco costituzionale tedesco – tende a essere una vox clamantis in deserto. Ciononostante, i suoi deputati, fra i quali si distinguono l’ex capogruppo parlamentare Dietmar Bartsch e, più di recente, la leader Janine Wissler, continuano a portare avanti l’idea di una sanità pubblica che si basi sul riconoscimento del diritto alla salute come diritto umano universale e che quindi garantisca gratuitamente a tutta la popolazione almeno le cure di base. In un documento programmatico presentato lunedì, il partito ha formulato una serie di proposte che includono, fra le altre cose, la fornitura gratuita di occhiali da vista a chi ne ha bisogno almeno ogni tre anni, l’abolizione dei ticket sanitari e il miglioramento dell’assistenza sanitaria per le fasce più povere della popolazione.

Le richieste di Die Linke nel documento programmatico di Wissler e Trabert

Nel documento, scritto dalla co-leader del partito Janine Wissler e da Gerhard Trabert, che si è presentato come candidato non di partito per Die Linke alle elezioni presidenziali del 2022 e ora è al quarto posto nella lista del Partito per le elezioni europee, si sostiene con forza che l’attuale sistema sanitario a due livelli, che crea una netta separazione tra chi può permettersi cure private e chi deve affidarsi al servizio sanitario pubblico, con le sue carenze sempre più evidenti, sia profondamente ingiusto e non faccia altro che consolidare le differenze all’interno della società sulla base delle possibilità economiche dei singoli. Per ovviare a questa situazione, Die Linke propone l’istituzione di un’assicurazione sanitaria finanziata da tutti i redditi, compresi quelli medi e alti, la quale non dividerebbe più il Paese in termini di accesso alle cure in base al censo.

Gerhard Trabert
Foto: Christof Mattes

Il documento parla anche di assistenza in gravidanza, puntando sulla necessità di incrementare il numero di assunzioni di personale nell’ambito dell’ostetricia, migliorando al contempo le condizioni di lavoro per questa categoria di professionisti. Nel documento si parla infine di potenziare i servizi sanitari nei quartieri più svantaggiati e garantire parità di trattamento in termini di attese e al momento della prenotazione di visite ed esami, indipendentemente dal reddito e dall’estrazione sociale del paziente. Tra le proposte più originali, vi è anche quella di creare dei centri di consulenza e cura gratuiti nelle stazioni di servizio autostradali su tutto il territorio nazionale, posizionati almeno ogni 300 chilometri. Questa particolare richiesta può apparire curiosa, ma si radica in una preoccupazione oggettiva. Sono migliaia, infatti, i guidatori di camion e autobus che attraversano la Germania (essenziale per il trasporto di beni su gomma in tutta Europa) ma non hanno un’assicurazione sanitaria che li copra in Germania. Per loro, Die Linke chiede centri di consulenza e cura gratuiti e non burocratici lungo le rotte di percorrenza.

Sanità pubblica con il contributo di tutti

L’obiettivo è quello di estendere l’accesso al sistema sanitario pubblico anche a chi attualmente ne è escluso, come i senzatetto, i lavoratori stagionali e i migranti, i liberi professionisti e i lavoratori autonomi che faticano a ottenere assistenza nell’attuale sistema basato sulle assicurazioni – anche perché sono moltissimi coloro che, nonostante l’obbligo vigente, non hanno un’assicurazione sanitaria ed esistono in una sorta di “zona grigia” del sistema, senza accesso alle cure mediche e spesso nell’illegalità. Per finanziare queste misure, Wissler e Trabert propongono l’istituzione di un’assicurazione sanitaria solidale, alla quale tutti dovrebbero contribuire in base al proprio reddito, compresi dunque anche i più abbienti. Dal punto di vista di chi viene da Paesi europei come l’Italia, questo sistema non è affatto strano: si tratta semplicemente di una variazione sul tema delle tasse con le quali, per esempio, tutti i contribuenti italiani finanziano il SSN. In Germania, chi può permettersi un’assicurazione privata non versa soldi a quelle statali e quindi, tecnicamente, non contribuisce all’assistenza per le fasce più svantaggiate della popolazione. L’idea di Die Linke, che per la Germania è praticamente rivoluzionaria, è che, in ambito sanitario, proprio come accade per il welfare e per tutte le altre spese pubbliche, ognuno debba contribuire in base al proprio reddito per garantire il benessere di tutti e tutelare chi si trova in una condizione di maggiore fragilità.

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