Gli scheletri di Waldsessen: antichi martiri rivestiti d’oro

scheletri di Waldsassen
Uno degli scheletri di Waldsassen. Foto: Optimist4343, CC BY-SA 3.0 , via Wikimedia Commons

Nella suggestiva cittadina di Waldsassen, in Baviera, sorge una basilica che custodisce un “tesoro” insolito, che attira ogni anno migliaia di visitatori – in parte fedeli, in parte appassionati di tutto ciò che è gotico, oscuro e almeno vagamente spaventoso. Stiamo parlando dei famosi “Scheletri di Waldsassen” o, come vengono chiamati ufficialmente “I Corpi Santi”.

scheletri di Waldsassen
Due scheletri esposti in teche di vetro a Waldsassen.
Foto: Jmh2o, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons

Proprio come nel caso di Santa Munditia, della quale abbiamo già parlato, si tratta di scheletri di martiri cristiani, che vennero esumati dalle catacombe di Roma tra il 1688 e il 1765. In quel periodo, diversi fedeli provenienti da tutta Europa investirono somme ingenti per portarsi in patria queste reliquie ed esporle nei luoghi di culto delle proprie città d’origine. Il primo corpo completo, il cosiddetto Deodatus, proveniente dalla catacomba di Calixtus, giunse a Waldsassen nel 1688 grazie alla mediazione di un canonico di Ratisbona.


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Perché gli scheletri dei martiri venivano vestiti in abiti sontuosi?

In Germania, soprattutto al sud, era prassi comune rivestire gli scheletri in ricchissimi abiti contemporanei e ricoprirli di gioielli, per simboleggiare la gloria eterna associata al loro sacrificio. Nonostante i “proprietari” degli scheletri siano morti entro il IV secolo dopo Cristio quindi, le loro spoglie vestono come ricchissimi nobili del secolo XVIII. Nel caso specifico degli Scheletri di Waldsassen, i corpi sono stati anche disposti in pose particolari, quasi a guisa di “Tableau vivant” (per quanto la definizione non sia proprio corretta). Spesso, nel caso degli uomini, si tratta di posture atte a presentarli come eroi vittoriosi. Altri corpi sono presentati come sdraiati o semirette, ma lo scopo è sempre quello di farli apparire in qualche modo “vivi”, dal momento che si ritiene che a loro spetti il premio di una gloriosa resurrezione.

Scheletri di Waldsassen
Uno degli scheletri di Waldsassen, in posizione semi-eretta.
Foto: Jmh2o, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons

Fu soprattutto in Baviera che il culto delle reliquie esplose fra il XVII e il XVIII secolo, mescolando il fervore religioso dell’epoca al gusto imperante per il barocco e traducendosi nella creazione di capolavori come quelli in esposizione a Waldsessen. In quel periodo, diversi conventi si specializzarono proprio nel “restauro” e nella vestizione degli scheletri dei santi, che venivano a volte dotati di occhi di vetro. Le ossa venivano decorate con gioielli, vesti preziose e monili. A volte, la testa veniva ricostruita o coperta con cera o cartapesta. I santi maschi indossavano abiti simili a quelli dei generali romani, con corazze, spade e corone d’alloro o palme in segno di vittoria.

A differenza di Santa Munditia, le identità dei “Corpi Santi” sono in genere ignote o sono state ribattezzate con nomi immaginari, vista l’impossibilità di identificarli in modo corretto. Tuttavia, si ritiene che uno di essi sia San Valentino. Il Santo è riconoscibile dal tricorno e dalla sontuosa tonaca da diacono.

Gli scheletri sono oggi esposti in teche di vetro che, in alcuni casi, erano originariamente munite di pannelli di legno. Questa scelta era dovuta al fatto che, in alcune fasi della storia della chiesa, la loro esibizione era consentita solo in alcuni momenti dell’anno.

Il culto delle reliquie conobbe un periodo di ristagno durante l’Illuminismo e la Riforma Protestante rifiutò in blocco l’idea di venerare le spoglie mortali dei martiri – una pratica, come del resto quella della devozione ai santi e alla Vergine invalsa nel Cattolicesimo, che la dottrina protestante assimilava quasi all’idolatria e al paganesimo. Nonostante il Concilio di Trento ne avesse ribadito la legittimità, per anni il culto delle reliquie andò affievolendosi. La secolarizzazione di numerosi monasteri contribuì alla diminuzione di interesse per i corpi dei martiri. Sebbene il fervore religioso si sia attenuato nel corso dei secoli, a Waldsassen si continua a celebrare annualmente la festa dei “Corpi Santi”.

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