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Gassi al Museo delle Comunicazioni di Berlino, dove i giganti sorreggono il mondo!

di Elena e Paolo Brasioli. Disegni di Paolo Brasioli

Oggi gassi verso… il mondo! No, non esagero perché a metà di Leipziger Straße, è possibile incontrare, bello e rotondo, sopra un palazzone, il mondo sorretto da giganti! Ed è questo il mio obiettivo. Infatti vado all’angolo con la Mauerstraße, dove c’è la sede dell’attuale Museo delle Comunicazioni di Berlino (del quale abbiamo già parlato su queste pagine). Pertanto desidero arricchirvi ed incuriosirvi, circa questo luogo, ulteriormente raccontandovi alcuni riferimenti e dettagli squisitamente urbanistici ed architettonico-artistici e simpatici aneddoti!

di Paolo Brasioli

La storia del Museo delle Comunicazioni di Berlino

Fondato nel 1872, il Reichspostmuseum venne inizialmente ospitato nelle sale dell’ufficio postale in Leipziger Straße 15. Ma presto l’ideatore dell’iniziativa, il maestro generale delle poste Heinrich von Stephan (1831-1897) incaricò l’architetto Ernst Hake (1844-1925) di costruire un nuovo edificio rappresentativo in una posizione ben evidente e prestigiosa.

La posizione e morfologia urbanistica di questo edificio ad angolo, che davvero si può dire in curva, è atipica per la Berlino prussiana, costituita generalmente da blocchi squadrati. Essa accompagna il cittadino “distraendolo” dal lungo rettifilo di Leipziger Straße verso il quartiere a sud della Friedrichstadt in direzione della tonda Belle-Alliance Platz (oggi Mehringplatz). Questo inusitato andamento curvo della facciata fu di spunto per la simpatica tradizione goliardico-vernacolare berlinese, che scherzosamente lo appellava come “Postkolloseum” (il Colosseo delle poste) e anche “Stephan Zirkus” in onore del suo ideatore! Inoltre a pochi passi da qui c’era, a far da eco geometrico, la tonda Bethlehemkirche, ahimè distrutta e demolita dalla guerra!

Influenze italiane

Il carattere estetico si riferisce e si ispira chiaramente alle linee del migliore e più rappresentativo ed istituzionale stile del rinascimento italiano, che in quegli anni era di modello per la realizzazione delle sedi istituzionali delle maggiori nascenti capitali europee. Ad esempio Roma, divenuta capitale d’Italia proprio in quegli anni, stava costruendo in questo stile i propri nuovi ministeri!

Il tutto è organizzato compositivamente con un possente bugnato alla base, e da un ordine di colonne e lesene composite, di tipo “gigante” a due piani! Le finestre sono arricchite da timpani! Lo stile guglielmino, tipico in quel periodo, ha arricchito esteticamente con una serie di dettagli molti elementi, come cornici e colonne. I tre ampi archi in curva all’ingresso, di cui noto le anche stupende decoratissime inferriate, invitano piacevolmente ad entrare! Poi l’immenso coronamento a balaustra con le colonnine rastremate, completa e rafforza il tutto. Vi erano originariamente anche due torrette, non più ricostruite. Pare che vedendolo, all’inaugurazione, l’imperatore Guglielmo II (1859-1941), terzo e ultimo imperatore tedesco e nono e ultimo re di Prussia, abbia esclamato con tipico piglio e spirito di sintesi: “Buono! Stile puro e semplicemente degno!”.


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Dopo la guerra

La guerra colpì duramente l’edificio, di fatto rendendolo uno scheletro svuotato. Molti segni, di colpi ed esplosioni, sono ancora visibili soprattutto nelle fasce esterne in granito nero! Dal 1977 l’edificio è protetto. Negli anni ’90, la ristrutturazione avvenne secondo un concetto moderno e lo studio di architettura Henze Vahjen di Braunschweig in Sassonia, venne incaricato di realizzare una attenta ristrutturazione secondo i più attuali aspetti e concetti di conservazione dei monumenti e di fruizione museale. I lavori di costruzione sono stati completati nel marzo 2000 e il tutto fu riaperto in presenza del presidente federale Johannes Rau come “Museum für Kommunikation Berlin“, ovvero Museo delle Comunicazioni di Berlino, dove possiamo possiamo godere, capire ed esaltare il desiderio comunicativo dell’umanità!

di Paolo Brasioli

Ed eccoci infine al nostro “mondo di bronzo… über Berlin” Dal 1895 infatti sul tetto in corrispondenza dell’ingresso principale, fu posizionata una grande scultura in bronzo alta quasi sei metri eseguita dall’allora trentenne artista Ernst Wenck (1865-1929). Essa rappresenta dei giganti che sorreggono il globo terrestre, in una chiara allegoria dell’importanza a livello mondiale dello strumento comunicativo tra le persone, delle poste e delle telecomunicazioni in generale, che in quegli anni ben si strutturavano tecnologicamente per essere utilizzate da tutti. Un segno forze tra i tetti di Berlino! In seguito durante il recente recupero, l’abilissimo fabbro e restauratore di metalli berlinese Peter Trappen (1947) è stato coinvolto per realizzare il migliore restauro conservativo della scultura che così, ridonata alla bellezza originaria, ci dona la sua fantastica forza e carica espressiva!

L’autore: Architetto Paolo Brasioli – Quattro | architectura

Provenendo da una famiglia di artisti veneti, Paolo Brasioli è stato influenzato presto dal ricco patrimonio culturale e artistico italiano. Fondamentale è stata l’influenza di suo padre, Alfredo Brasioli, rinomato fumettista, illustratore e grafico italiano.

Il suo lavoro fino ad oggi si è concentrato sulla costruzione di hotel di alta qualità e sull’interior design per abitazioni, hotel e strutture di gastronomia e benessere, così come sulla creazione di mobili, lampade, accessori e arte.

Ha lavorato con rinomate compagnie e gruppi alberghieri come Best Western, Crowne Plaza, Falkensteiner, Hilton, Hyatt, Le Meridien, Leonardo Hotels, Marriott, NH Hotels, Rocco Forte Hotels e Sheraton. Molte delle sue creazioni sono state esposte in rinomate fiere d’arte e di design.

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